aboutsummaryrefslogtreecommitdiffstats
path: root/Documentation/translations/it_IT/process
diff options
context:
space:
mode:
Diffstat (limited to 'Documentation/translations/it_IT/process')
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst2
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst10
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst12
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst487
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst111
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst129
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst13
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst168
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst500
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst939
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst202
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst194
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst127
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst8
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst893
15 files changed, 3724 insertions, 71 deletions
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst
index c61059015e52..c05b89e616dd 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst
@@ -264,7 +264,7 @@ La maggior parte di queste opzioni possono essere attivate per qualsiasi
kernel utilizzato per lo sviluppo o a scopo di test. In particolare dovreste
attivare:
- - ENABLE_WARN_DEPRECATED, ENABLE_MUST_CHECK, e FRAME_WARN per ottenere degli
+ - ENABLE_MUST_CHECK e FRAME_WARN per ottenere degli
avvertimenti dedicati a problemi come l'uso di interfacce deprecate o
l'ignorare un importante valore di ritorno di una funzione. Il risultato
generato da questi avvertimenti può risultare verboso, ma non bisogna
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst
index b979266aa884..1476d51eb5e5 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst
@@ -233,10 +233,12 @@ Le etichette in uso più comuni sono:
:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
Codice che non presenta una firma appropriata non potrà essere integrato.
- - Co-developed-by: indica che la patch è stata sviluppata anche da un altro
- sviluppatore assieme all'autore originale. Questo è utile quando più
- persone lavorano sulla stessa patch. Da notare che questa persona deve
- avere anche una riga "Signed-off-by:" nella patch.
+ - Co-developed-by: indica che la patch è stata cosviluppata da diversi
+ sviluppatori; viene usato per assegnare più autori (in aggiunta a quello
+ associato all'etichetta From:) quando più persone lavorano ad una patch.
+ Ogni Co-developed-by: dev'essere seguito immediatamente da un Signed-off-by:
+ del corrispondente coautore. Maggiori dettagli ed esempi sono disponibili
+ in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
- Acked-by: indica il consenso di un altro sviluppatore (spesso il manutentore
del codice in oggetto) all'integrazione della patch nel kernel.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst
index f5e9c7d0b16d..1d30e5cd2a3d 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst
@@ -1,13 +1,15 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/applying-patches.rst <applying_patches>`
-
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_applying_patches:
-Applicare modifiche al kernel Linux
-===================================
+Applicare patch al kernel Linux
++++++++++++++++++++++++++++++++
-.. warning::
+.. note::
- TODO ancora da tradurre
+ Questo documento è obsoleto. Nella maggior parte dei casi, piuttosto
+ che usare ``patch`` manualmente, vorrete usare Git. Per questo motivo
+ il documento non verrà tradotto.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst
index 956cf95a1214..d0874327f301 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst
@@ -1,12 +1,495 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/changes.rst <changes>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_changes:
Requisiti minimi per compilare il kernel
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
-.. warning::
+Introduzione
+============
- TODO ancora da tradurre
+Questo documento fornisce una lista dei software necessari per eseguire i
+kernel 4.x.
+
+Questo documento è basato sul file "Changes" del kernel 2.0.x e quindi le
+persone che lo scrissero meritano credito (Jared Mauch, Axel Boldt,
+Alessandro Sigala, e tanti altri nella rete).
+
+Requisiti minimi correnti
+*************************
+
+Prima di pensare d'avere trovato un baco, aggiornate i seguenti programmi
+**almeno** alla versione indicata! Se non siete certi della versione che state
+usando, il comando indicato dovrebbe dirvelo.
+
+Questa lista presume che abbiate già un kernel Linux funzionante. In aggiunta,
+non tutti gli strumenti sono necessari ovunque; ovviamente, se non avete un
+modem ISDN, per esempio, probabilmente non dovreste preoccuparvi di
+isdn4k-utils.
+
+====================== ================= ========================================
+ Programma Versione minima Comando per verificare la versione
+====================== ================= ========================================
+GNU C 4.6 gcc --version
+GNU make 3.81 make --version
+binutils 2.20 ld -v
+flex 2.5.35 flex --version
+bison 2.0 bison --version
+util-linux 2.10o fdformat --version
+kmod 13 depmod -V
+e2fsprogs 1.41.4 e2fsck -V
+jfsutils 1.1.3 fsck.jfs -V
+reiserfsprogs 3.6.3 reiserfsck -V
+xfsprogs 2.6.0 xfs_db -V
+squashfs-tools 4.0 mksquashfs -version
+btrfs-progs 0.18 btrfsck
+pcmciautils 004 pccardctl -V
+quota-tools 3.09 quota -V
+PPP 2.4.0 pppd --version
+isdn4k-utils 3.1pre1 isdnctrl 2>&1|grep version
+nfs-utils 1.0.5 showmount --version
+procps 3.2.0 ps --version
+oprofile 0.9 oprofiled --version
+udev 081 udevd --version
+grub 0.93 grub --version || grub-install --version
+mcelog 0.6 mcelog --version
+iptables 1.4.2 iptables -V
+openssl & libcrypto 1.0.0 openssl version
+bc 1.06.95 bc --version
+Sphinx\ [#f1]_ 1.3 sphinx-build --version
+====================== ================= ========================================
+
+.. [#f1] Sphinx è necessario solo per produrre la documentazione del Kernel
+
+Compilazione del kernel
+***********************
+
+GCC
+---
+
+La versione necessaria di gcc potrebbe variare a seconda del tipo di CPU nel
+vostro calcolatore.
+
+Make
+----
+
+Per compilare il kernel vi servirà GNU make 3.81 o successivo.
+
+Binutils
+--------
+
+Il sistema di compilazione, dalla versione 4.13, per la produzione dei passi
+intermedi, si è convertito all'uso di *thin archive* (`ar T`) piuttosto che
+all'uso del *linking* incrementale (`ld -r`). Questo richiede binutils 2.20 o
+successivo.
+
+pkg-config
+----------
+
+Il sistema di compilazione, dalla versione 4.18, richiede pkg-config per
+verificare l'esistenza degli strumenti kconfig e per determinare le
+impostazioni da usare in 'make {g,x}config'. Precedentemente pkg-config
+veniva usato ma non verificato o documentato.
+
+Flex
+----
+
+Dalla versione 4.16, il sistema di compilazione, durante l'esecuzione, genera
+un analizzatore lessicale. Questo richiede flex 2.5.35 o successivo.
+
+Bison
+-----
+
+Dalla versione 4.16, il sistema di compilazione, durante l'esecuzione, genera
+un parsificatore. Questo richiede bison 2.0 o successivo.
+
+Perl
+----
+
+Per compilare il kernel vi servirà perl 5 e i seguenti moduli ``Getopt::Long``,
+``Getopt::Std``, ``File::Basename``, e ``File::Find``.
+
+BC
+--
+
+Vi servirà bc per compilare i kernel dal 3.10 in poi.
+
+OpenSSL
+-------
+
+Il programma OpenSSL e la libreria crypto vengono usati per la firma dei moduli
+e la gestione dei certificati; sono usati per la creazione della chiave e
+la generazione della firma.
+
+Se la firma dei moduli è abilitata, allora vi servirà openssl per compilare il
+kernel 3.7 e successivi. Vi serviranno anche i pacchetti di sviluppo di
+openssl per compilare il kernel 4.3 o successivi.
+
+
+Strumenti di sistema
+********************
+
+Modifiche architetturali
+------------------------
+
+DevFS è stato reso obsoleto da udev
+(http://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/hotplug/)
+
+Il supporto per UID a 32-bit è ora disponibile. Divertitevi!
+
+La documentazione delle funzioni in Linux è una fase di transizione
+verso una documentazione integrata nei sorgenti stessi usando dei commenti
+formattati in modo speciale e posizionati vicino alle funzioni che descrivono.
+Al fine di arricchire la documentazione, questi commenti possono essere
+combinati con i file ReST presenti in Documentation/; questi potranno
+poi essere convertiti in formato PostScript, HTML, LaTex, ePUB o PDF.
+Per convertire i documenti da ReST al formato che volete, avete bisogno di
+Sphinx.
+
+Util-linux
+----------
+
+Le versioni più recenti di util-linux: forniscono il supporto a ``fdisk`` per
+dischi di grandi dimensioni; supportano le nuove opzioni di mount; riconoscono
+più tipi di partizioni; hanno un fdformat che funziona con i kernel 2.4;
+e altre chicche. Probabilmente vorrete aggiornarlo.
+
+Ksymoops
+--------
+
+Se l'impensabile succede e il kernel va in oops, potrebbe servirvi lo strumento
+ksymoops per decodificarlo, ma nella maggior parte dei casi non vi servirà.
+Generalmente è preferibile compilare il kernel con l'opzione ``CONFIG_KALLSYMS``
+cosicché venga prodotto un output più leggibile che può essere usato così com'è
+(produce anche un output migliore di ksymoops). Se per qualche motivo il
+vostro kernel non è stato compilato con ``CONFIG_KALLSYMS`` e non avete modo di
+ricompilarlo e riprodurre l'oops con quell'opzione abilitata, allora potete
+usare ksymoops per decodificare l'oops.
+
+Mkinitrd
+--------
+
+I cambiamenti della struttura in ``/lib/modules`` necessita l'aggiornamento di
+mkinitrd.
+
+E2fsprogs
+---------
+
+L'ultima versione di ``e2fsprogs`` corregge diversi bachi in fsck e debugfs.
+Ovviamente, aggiornarlo è una buona idea.
+
+JFSutils
+--------
+
+Il pacchetto ``jfsutils`` contiene programmi per il file-system JFS.
+Sono disponibili i seguenti strumenti:
+
+- ``fsck.jfs`` - avvia la ripetizione del log delle transizioni, e verifica e
+ ripara una partizione formattata secondo JFS
+
+- ``mkfs.jfs`` - crea una partizione formattata secondo JFS
+
+- sono disponibili altri strumenti per il file-system.
+
+Reiserfsprogs
+-------------
+
+Il pacchetto reiserfsprogs dovrebbe essere usato con reiserfs-3.6.x (Linux
+kernel 2.4.x). Questo è un pacchetto combinato che contiene versioni
+funzionanti di ``mkreiserfs``, ``resize_reiserfs``, ``debugreiserfs`` e
+``reiserfsck``. Questi programmi funzionano sulle piattaforme i386 e alpha.
+
+Xfsprogs
+--------
+
+L'ultima versione di ``xfsprogs`` contiene, fra i tanti, i programmi
+``mkfs.xfs``, ``xfs_db`` e ``xfs_repair`` per il file-system XFS.
+Dipendono dell'architettura e qualsiasi versione dalla 2.0.0 in poi
+dovrebbe funzionare correttamente con la versione corrente del codice
+XFS nel kernel (sono raccomandate le versioni 2.6.0 o successive per via
+di importanti miglioramenti).
+
+PCMCIAutils
+-----------
+
+PCMCIAutils sostituisce ``pcmica-cs``. Serve ad impostare correttamente i
+connettori PCMCIA all'avvio del sistema e a caricare i moduli necessari per
+i dispositivi a 16-bit se il kernel è stato modularizzato e il sottosistema
+hotplug è in uso.
+
+Quota-tools
+-----------
+
+Il supporto per uid e gid a 32 bit richiedono l'uso della versione 2 del
+formato quota. La versione 3.07 e successive di quota-tools supportano
+questo formato. Usate la versione raccomandata nella lista qui sopra o una
+successiva.
+
+Micro codice per Intel IA32
+---------------------------
+
+Per poter aggiornare il micro codice per Intel IA32, è stato aggiunto un
+apposito driver; il driver è accessibile come un normale dispositivo a
+caratteri (misc). Se non state usando udev probabilmente sarà necessario
+eseguire i seguenti comandi come root prima di poterlo aggiornare::
+
+ mkdir /dev/cpu
+ mknod /dev/cpu/microcode c 10 184
+ chmod 0644 /dev/cpu/microcode
+
+Probabilmente, vorrete anche il programma microcode_ctl da usare con questo
+dispositivo.
+
+udev
+----
+
+``udev`` è un programma in spazio utente il cui scopo è quello di popolare
+dinamicamente la cartella ``/dev`` coi dispositivi effettivamente presenti.
+``udev`` sostituisce le funzionalità base di devfs, consentendo comunque
+nomi persistenti per i dispositivi.
+
+FUSE
+----
+
+Serve libfuse 2.4.0 o successiva. Il requisito minimo assoluto è 2.3.0 ma
+le opzioni di mount ``direct_io`` e ``kernel_cache`` non funzioneranno.
+
+
+Rete
+****
+
+Cambiamenti generali
+--------------------
+
+Se per quanto riguarda la configurazione di rete avete esigenze di un certo
+livello dovreste prendere in considerazione l'uso degli strumenti in ip-route2.
+
+Filtro dei pacchetti / NAT
+--------------------------
+
+Il codice per filtraggio dei pacchetti e il NAT fanno uso degli stessi
+strumenti come nelle versioni del kernel antecedenti la 2.4.x (iptables).
+Include ancora moduli di compatibilità per 2.2.x ipchains e 2.0.x ipdwadm.
+
+PPP
+---
+
+Il driver per PPP è stato ristrutturato per supportare collegamenti multipli e
+per funzionare su diversi livelli. Se usate PPP, aggiornate pppd almeno alla
+versione 2.4.0.
+
+Se non usate udev, dovete avere un file /dev/ppp che può essere creato da root
+col seguente comando::
+
+ mknod /dev/ppp c 108 0
+
+Isdn4k-utils
+------------
+
+Per via della modifica del campo per il numero di telefono, il pacchetto
+isdn4k-utils dev'essere ricompilato o (preferibilmente) aggiornato.
+
+NFS-utils
+---------
+
+Nei kernel più antichi (2.4 e precedenti), il server NFS doveva essere
+informato sui clienti ai quali si voleva fornire accesso via NFS. Questa
+informazione veniva passata al kernel quando un cliente montava un file-system
+mediante ``mountd``, oppure usando ``exportfs`` all'avvio del sistema.
+exportfs prende le informazioni circa i clienti attivi da ``/var/lib/nfs/rmtab``.
+
+Questo approccio è piuttosto delicato perché dipende dalla correttezza di
+rmtab, che non è facile da garantire, in particolare quando si cerca di
+implementare un *failover*. Anche quando il sistema funziona bene, ``rmtab``
+ha il problema di accumulare vecchie voci inutilizzate.
+
+Sui kernel più recenti il kernel ha la possibilità di informare mountd quando
+arriva una richiesta da una macchina sconosciuta, e mountd può dare al kernel
+le informazioni corrette per l'esportazione. Questo rimuove la dipendenza con
+``rmtab`` e significa che il kernel deve essere al corrente solo dei clienti
+attivi.
+
+Per attivare questa funzionalità, dovete eseguire il seguente comando prima di
+usare exportfs o mountd::
+
+ mount -t nfsd nfsd /proc/fs/nfsd
+
+Dove possibile, raccomandiamo di proteggere tutti i servizi NFS dall'accesso
+via internet mediante un firewall.
+
+mcelog
+------
+
+Quando ``CONFIG_x86_MCE`` è attivo, il programma mcelog processa e registra
+gli eventi *machine check*. Gli eventi *machine check* sono errori riportati
+dalla CPU. Incoraggiamo l'analisi di questi errori.
+
+
+Documentazione del kernel
+*************************
+
+Sphinx
+------
+
+Per i dettaglio sui requisiti di Sphinx, fate riferimento a :ref:`it_sphinx_install`
+in :ref:`Documentation/translations/it_IT/doc-guide/sphinx.rst <it_sphinxdoc>`
+
+Ottenere software aggiornato
+============================
+
+Compilazione del kernel
+***********************
+
+gcc
+---
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/gcc/>
+
+Make
+----
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/make/>
+
+Binutils
+--------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/devel/binutils/>
+
+Flex
+----
+
+- <https://github.com/westes/flex/releases>
+
+Bison
+-----
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/bison/>
+
+OpenSSL
+-------
+
+- <https://www.openssl.org/>
+
+Strumenti di sistema
+********************
+
+Util-linux
+----------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/util-linux/>
+
+Kmod
+----
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/kmod/>
+- <https://git.kernel.org/pub/scm/utils/kernel/kmod/kmod.git>
+
+Ksymoops
+--------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/ksymoops/v2.4/>
+
+Mkinitrd
+--------
+
+- <https://code.launchpad.net/initrd-tools/main>
+
+E2fsprogs
+---------
+
+- <http://prdownloads.sourceforge.net/e2fsprogs/e2fsprogs-1.29.tar.gz>
+
+JFSutils
+--------
+
+- <http://jfs.sourceforge.net/>
+
+Reiserfsprogs
+-------------
+
+- <http://www.kernel.org/pub/linux/utils/fs/reiserfs/>
+
+Xfsprogs
+--------
+
+- <ftp://oss.sgi.com/projects/xfs/>
+
+Pcmciautils
+-----------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/pcmcia/>
+
+Quota-tools
+-----------
+
+- <http://sourceforge.net/projects/linuxquota/>
+
+
+Microcodice Intel P6
+--------------------
+
+- <https://downloadcenter.intel.com/>
+
+udev
+----
+
+- <http://www.freedesktop.org/software/systemd/man/udev.html>
+
+FUSE
+----
+
+- <https://github.com/libfuse/libfuse/releases>
+
+mcelog
+------
+
+- <http://www.mcelog.org/>
+
+Rete
+****
+
+PPP
+---
+
+- <ftp://ftp.samba.org/pub/ppp/>
+
+Isdn4k-utils
+------------
+
+- <ftp://ftp.isdn4linux.de/pub/isdn4linux/utils/>
+
+NFS-utils
+---------
+
+- <http://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=14>
+
+Iptables
+--------
+
+- <http://www.iptables.org/downloads.html>
+
+Ip-route2
+---------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/net/iproute2/>
+
+OProfile
+--------
+
+- <http://oprofile.sf.net/download/>
+
+NFS-Utils
+---------
+
+- <http://nfs.sourceforge.net/>
+
+Documentazione del kernel
+*************************
+
+Sphinx
+------
+
+- <http://www.sphinx-doc.org/>
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst
index b707bdbe178c..5ef534c95e69 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst
@@ -449,6 +449,9 @@ Nonostante questo non sia richiesto dal linguaggio C, in Linux viene preferito
perché è un modo semplice per aggiungere informazioni importanti per il
lettore.
+Non usate la parola chiave ``extern`` coi prototipi di funzione perché
+rende le righe più lunghe e non è strettamente necessario.
+
7) Centralizzare il ritorno delle funzioni
------------------------------------------
@@ -600,26 +603,43 @@ segue nel vostro file .emacs:
(* (max steps 1)
c-basic-offset)))
- (add-hook 'c-mode-common-hook
- (lambda ()
- ;; Add kernel style
- (c-add-style
- "linux-tabs-only"
- '("linux" (c-offsets-alist
- (arglist-cont-nonempty
- c-lineup-gcc-asm-reg
- c-lineup-arglist-tabs-only))))))
-
- (add-hook 'c-mode-hook
- (lambda ()
- (let ((filename (buffer-file-name)))
- ;; Enable kernel mode for the appropriate files
- (when (and filename
- (string-match (expand-file-name "~/src/linux-trees")
- filename))
- (setq indent-tabs-mode t)
- (setq show-trailing-whitespace t)
- (c-set-style "linux-tabs-only")))))
+ (dir-locals-set-class-variables
+ 'linux-kernel
+ '((c-mode . (
+ (c-basic-offset . 8)
+ (c-label-minimum-indentation . 0)
+ (c-offsets-alist . (
+ (arglist-close . c-lineup-arglist-tabs-only)
+ (arglist-cont-nonempty .
+ (c-lineup-gcc-asm-reg c-lineup-arglist-tabs-only))
+ (arglist-intro . +)
+ (brace-list-intro . +)
+ (c . c-lineup-C-comments)
+ (case-label . 0)
+ (comment-intro . c-lineup-comment)
+ (cpp-define-intro . +)
+ (cpp-macro . -1000)
+ (cpp-macro-cont . +)
+ (defun-block-intro . +)
+ (else-clause . 0)
+ (func-decl-cont . +)
+ (inclass . +)
+ (inher-cont . c-lineup-multi-inher)
+ (knr-argdecl-intro . 0)
+ (label . -1000)
+ (statement . 0)
+ (statement-block-intro . +)
+ (statement-case-intro . +)
+ (statement-cont . +)
+ (substatement . +)
+ ))
+ (indent-tabs-mode . t)
+ (show-trailing-whitespace . t)
+ ))))
+
+ (dir-locals-set-directory-class
+ (expand-file-name "~/src/linux-trees")
+ 'linux-kernel)
Questo farà funzionare meglio emacs con lo stile del kernel per i file che
si trovano nella cartella ``~/src/linux-trees``.
@@ -839,7 +859,8 @@ racchiusa in #ifdef, potete usare printk(KERN_DEBUG ...).
Il kernel fornisce i seguenti assegnatori ad uso generico:
kmalloc(), kzalloc(), kmalloc_array(), kcalloc(), vmalloc(), e vzalloc().
-Per maggiori informazioni, consultate la documentazione dell'API.
+Per maggiori informazioni, consultate la documentazione dell'API:
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/core-api/memory-allocation.rst <it_memory_allocation>`
Il modo preferito per passare la dimensione di una struttura è il seguente:
@@ -870,6 +891,11 @@ Il modo preferito per assegnare un vettore a zero è il seguente:
Entrambe verificano la condizione di overflow per la dimensione
d'assegnamento n * sizeof(...), se accade ritorneranno NULL.
+Questi allocatori generici producono uno *stack dump* in caso di fallimento
+a meno che non venga esplicitamente specificato __GFP_NOWARN. Quindi, nella
+maggior parte dei casi, è inutile stampare messaggi aggiuntivi quando uno di
+questi allocatori ritornano un puntatore NULL.
+
15) Il morbo inline
-------------------
@@ -929,7 +955,40 @@ qualche valore fuori dai limiti. Un tipico esempio è quello delle funzioni
che ritornano un puntatore; queste utilizzano NULL o ERR_PTR come meccanismo
di notifica degli errori.
-17) Non reinventate le macro del kernel
+17) L'uso di bool
+-----------------
+
+Nel kernel Linux il tipo bool deriva dal tipo _Bool dello standard C99.
+Un valore bool può assumere solo i valori 0 o 1, e implicitamente o
+esplicitamente la conversione a bool converte i valori in vero (*true*) o
+falso (*false*). Quando si usa un tipo bool il costrutto !! non sarà più
+necessario, e questo va ad eliminare una certa serie di bachi.
+
+Quando si usano i valori booleani, dovreste utilizzare le definizioni di true
+e false al posto dei valori 1 e 0.
+
+Per il valore di ritorno delle funzioni e per le variabili sullo stack, l'uso
+del tipo bool è sempre appropriato. L'uso di bool viene incoraggiato per
+migliorare la leggibilità e spesso è molto meglio di 'int' nella gestione di
+valori booleani.
+
+Non usate bool se per voi sono importanti l'ordine delle righe di cache o
+la loro dimensione; la dimensione e l'allineamento cambia a seconda
+dell'architettura per la quale è stato compilato. Le strutture che sono state
+ottimizzate per l'allineamento o la dimensione non dovrebbero usare bool.
+
+Se una struttura ha molti valori true/false, considerate l'idea di raggrupparli
+in un intero usando campi da 1 bit, oppure usate un tipo dalla larghezza fissa,
+come u8.
+
+Come per gli argomenti delle funzioni, molti valori true/false possono essere
+raggruppati in un singolo argomento a bit denominato 'flags'; spesso 'flags' è
+un'alternativa molto più leggibile se si hanno valori costanti per true/false.
+
+Detto ciò, un uso parsimonioso di bool nelle strutture dati e negli argomenti
+può migliorare la leggibilità.
+
+18) Non reinventate le macro del kernel
---------------------------------------
Il file di intestazione include/linux/kernel.h contiene un certo numero
@@ -953,7 +1012,7 @@ rigido sui tipi. Sentitevi liberi di leggere attentamente questo file
d'intestazione per scoprire cos'altro è stato definito che non dovreste
reinventare nel vostro codice.
-18) Linee di configurazione degli editor e altre schifezze
+19) Linee di configurazione degli editor e altre schifezze
-----------------------------------------------------------
Alcuni editor possono interpretare dei parametri di configurazione integrati
@@ -987,8 +1046,8 @@ d'indentazione e di modalità d'uso. Le persone potrebbero aver configurato una
modalità su misura, oppure potrebbero avere qualche altra magia per far
funzionare bene l'indentazione.
-19) Inline assembly
----------------------
+20) Inline assembly
+-------------------
Nel codice specifico per un'architettura, potreste aver bisogno di codice
*inline assembly* per interfacciarvi col processore o con una funzionalità
@@ -1020,7 +1079,7 @@ al fine di allineare correttamente l'assembler che verrà generato:
"more_magic %reg2, %reg3"
: /* outputs */ : /* inputs */ : /* clobbers */);
-20) Compilazione sotto condizione
+21) Compilazione sotto condizione
---------------------------------
Ovunque sia possibile, non usate le direttive condizionali del preprocessore
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst
new file mode 100644
index 000000000000..776f26732a94
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst
@@ -0,0 +1,129 @@
+.. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/deprecated.rst <deprecated>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_deprecated:
+
+==============================================================================
+Interfacce deprecate, caratteristiche del linguaggio, attributi, e convenzioni
+==============================================================================
+
+In un mondo perfetto, sarebbe possibile prendere tutti gli usi di
+un'interfaccia deprecata e convertirli in quella nuova, e così sarebbe
+possibile rimuovere la vecchia interfaccia in un singolo ciclo di sviluppo.
+Tuttavia, per via delle dimensioni del kernel, la gerarchia dei manutentori e
+le tempistiche, non è sempre possibile fare questo tipo di conversione tutta
+in una volta. Questo significa che nuove istanze di una vecchia interfaccia
+potrebbero aggiungersi al kernel proprio quando si sta cercando di rimuoverle,
+aumentando così il carico di lavoro. Al fine di istruire gli sviluppatori su
+cosa è considerato deprecato (e perché), è stata create la seguente lista a cui
+fare riferimento quando qualcuno propone modifiche che usano cose deprecate.
+
+__deprecated
+------------
+Nonostante questo attributo marchi visibilmente un interfaccia come deprecata,
+`non produce più alcun avviso durante la compilazione
+<https://git.kernel.org/linus/771c035372a036f83353eef46dbb829780330234>`_
+perché uno degli obiettivi del kernel è quello di compilare senza avvisi;
+inoltre, nessuno stava agendo per rimuovere queste interfacce. Nonostante l'uso
+di `__deprecated` in un file d'intestazione sia opportuno per segnare una
+interfaccia come 'vecchia', questa non è una soluzione completa. L'interfaccia
+deve essere rimossa dal kernel, o aggiunta a questo documento per scoraggiarne
+l'uso.
+
+Calcoli codificati negli argomenti di un allocatore
+----------------------------------------------------
+Il calcolo dinamico delle dimensioni (specialmente le moltiplicazioni) non
+dovrebbero essere fatto negli argomenti di funzioni di allocazione di memoria
+(o simili) per via del rischio di overflow. Questo può portare a valori più
+piccoli di quelli che il chiamante si aspettava. L'uso di questo modo di
+allocare può portare ad un overflow della memoria di heap e altri
+malfunzionamenti. (Si fa eccezione per valori numerici per i quali il
+compilatore può generare avvisi circa un potenziale overflow. Tuttavia usare
+i valori numerici come suggerito di seguito è innocuo).
+
+Per esempio, non usate ``count * size`` come argomento::
+
+ foo = kmalloc(count * size, GFP_KERNEL);
+
+Al suo posto, si dovrebbe usare l'allocatore a due argomenti::
+
+ foo = kmalloc_array(count, size, GFP_KERNEL);
+
+Se questo tipo di allocatore non è disponibile, allora dovrebbero essere usate
+le funzioni del tipo *saturate-on-overflow*::
+
+ bar = vmalloc(array_size(count, size));
+
+Un altro tipico caso da evitare è quello di calcolare la dimensione di una
+struttura seguita da un vettore di altre strutture, come nel seguente caso::
+
+ header = kzalloc(sizeof(*header) + count * sizeof(*header->item),
+ GFP_KERNEL);
+
+Invece, usate la seguente funzione::
+
+ header = kzalloc(struct_size(header, item, count), GFP_KERNEL);
+
+Per maggiori dettagli fate riferimento a :c:func:`array_size`,
+:c:func:`array3_size`, e :c:func:`struct_size`, così come la famiglia di
+funzioni :c:func:`check_add_overflow` e :c:func:`check_mul_overflow`.
+
+simple_strtol(), simple_strtoll(), simple_strtoul(), simple_strtoull()
+----------------------------------------------------------------------
+Le funzioni :c:func:`simple_strtol`, :c:func:`simple_strtoll`,
+:c:func:`simple_strtoul`, e :c:func:`simple_strtoull` ignorano volutamente
+i possibili overflow, e questo può portare il chiamante a generare risultati
+inaspettati. Le rispettive funzioni :c:func:`kstrtol`, :c:func:`kstrtoll`,
+:c:func:`kstrtoul`, e :c:func:`kstrtoull` sono da considerarsi le corrette
+sostitute; tuttavia va notato che queste richiedono che la stringa sia
+terminata con il carattere NUL o quello di nuova riga.
+
+strcpy()
+--------
+La funzione :c:func:`strcpy` non fa controlli agli estremi del buffer
+di destinazione. Questo può portare ad un overflow oltre i limiti del
+buffer e generare svariati tipi di malfunzionamenti. Nonostante l'opzione
+`CONFIG_FORTIFY_SOURCE=y` e svariate opzioni del compilatore aiutano
+a ridurne il rischio, non c'è alcuna buona ragione per continuare ad usare
+questa funzione. La versione sicura da usare è :c:func:`strscpy`.
+
+strncpy() su stringe terminate con NUL
+--------------------------------------
+L'utilizzo di :c:func:`strncpy` non fornisce alcuna garanzia sul fatto che
+il buffer di destinazione verrà terminato con il carattere NUL. Questo
+potrebbe portare a diversi overflow di lettura o altri malfunzionamenti
+causati, appunto, dalla mancanza del terminatore. Questa estende la
+terminazione nel buffer di destinazione quando la stringa d'origine è più
+corta; questo potrebbe portare ad una penalizzazione delle prestazioni per
+chi usa solo stringe terminate. La versione sicura da usare è
+:c:func:`strscpy`. (chi usa :c:func:`strscpy` e necessita di estendere la
+terminazione con NUL deve aggiungere una chiamata a :c:func:`memset`)
+
+Se il chiamate no usa stringhe terminate con NUL, allore :c:func:`strncpy()`
+può continuare ad essere usata, ma i buffer di destinazione devono essere
+marchiati con l'attributo `__nonstring <https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Common-Variable-Attributes.html>`_
+per evitare avvisi durante la compilazione.
+
+strlcpy()
+---------
+La funzione :c:func:`strlcpy`, per prima cosa, legge interamente il buffer di
+origine, magari leggendo più di quanto verrà effettivamente copiato. Questo
+è inefficiente e può portare a overflow di lettura quando la stringa non è
+terminata con NUL. La versione sicura da usare è :c:func:`strscpy`.
+
+Vettori a dimensione variabile (VLA)
+------------------------------------
+
+Usare VLA sullo stack produce codice molto peggiore rispetto a quando si usano
+vettori a dimensione fissa. Questi `problemi di prestazioni <https://git.kernel.org/linus/02361bc77888>`_,
+tutt'altro che banali, sono già un motivo valido per eliminare i VLA; in
+aggiunta sono anche un problema per la sicurezza. La crescita dinamica di un
+vettore nello stack potrebbe eccedere la memoria rimanente in tale segmento.
+Questo può portare a dei malfunzionamenti, potrebbe sovrascrivere
+dati importanti alla fine dello stack (quando il kernel è compilato senza
+`CONFIG_THREAD_INFO_IN_TASK=y`), o sovrascrivere un pezzo di memoria adiacente
+allo stack (quando il kernel è compilato senza `CONFIG_VMAP_STACK=y`).
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst
index 909e6a55bc43..9903ac7c566b 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst
@@ -234,7 +234,7 @@ il progetto Linux Cross-Reference, che è in grado di presentare codice
sorgente in un formato autoreferenziale ed indicizzato. Un eccellente ed
aggiornata fonte di consultazione del codice del kernel la potete trovare qui:
- http://lxr.free-electrons.com/
+ https://elixir.bootlin.com/
Il processo di sviluppo
@@ -244,7 +244,6 @@ e di molti altri rami per specifici sottosistemi. Questi rami sono:
- I sorgenti kernel 4.x
- I sorgenti stabili del kernel 4.x.y -stable
- - Le modifiche in 4.x -git
- Sorgenti dei sottosistemi del kernel e le loro modifiche
- Il kernel 4.x -next per test d'integrazione
@@ -313,16 +312,6 @@ Il file Documentation/process/stable-kernel-rules.rst (nei sorgenti) documenta
quali tipologie di modifiche sono accettate per i sorgenti -stable, e come
avviene il processo di rilascio.
-Le modifiche in 4.x -git
-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
-
-Queste sono istantanee quotidiane del kernel di Linus e sono gestite in
-una repositorio git (da qui il nome). Queste modifiche sono solitamente
-rilasciate giornalmente e rappresentano l'attuale stato dei sorgenti di
-Linus. Queste sono da considerarsi più sperimentali di un -rc in quanto
-generate automaticamente senza nemmeno aver dato una rapida occhiata
-per verificarne lo stato.
-
Sorgenti dei sottosistemi del kernel e le loro patch
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst
index 4ddf5a35b270..1f62da622e26 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst
@@ -1,13 +1,175 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/kernel-enforcement-statement.rst <process_statement_kernel>`
-
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_process_statement_kernel:
Applicazione della licenza sul kernel Linux
===========================================
-.. warning::
+Come sviluppatori del kernel Linux, abbiamo un certo interessa su come il
+nostro software viene usato e su come la sua licenza viene fatta rispettare.
+Il rispetto reciproco degli obblighi di condivisione della GPL-2.0 è
+fondamentale per la sostenibilità di lungo periodo del nostro software e
+della nostra comunità.
+
+Benché ognuno abbia il diritto a far rispettare il diritto d'autore per i
+propri contributi alla nostra comunità, condividiamo l'interesse a far si che
+ogni azione individuale nel far rispettare i propri diritti sia condotta in
+modo da portare beneficio alla comunità e che non abbia, involontariamente,
+impatti negativi sulla salute e la crescita del nostro ecosistema software.
+Al fine di scoraggiare l'esecuzione di azioni inutili, concordiamo che è nel
+migliore interesse della nostra comunità di sviluppo di impegnarci nel
+rispettare i seguenti obblighi nei confronti degli utenti del kernel Linux
+per conto nostro e di qualsiasi successore ai nostri interessi sul diritto
+d'autore:
+
+ Malgrado le clausole di risoluzione della licenza GPL-2.0, abbiamo
+ concordato che è nel migliore interesse della nostra comunità di sviluppo
+ adottare le seguenti disposizioni della GPL-3.0 come permessi aggiuntivi
+ alla nostra licenza nei confronti di qualsiasi affermazione non difensiva
+ di diritti sulla licenza.
+
+ In ogni caso, se cessano tutte le violazioni di questa Licenza, allora
+ la tua licenza da parte di un dato detentore del copyright viene
+ ripristinata (a) in via cautelativa, a meno che e fino a quando il
+ detentore del copyright non cessa esplicitamente e definitivamente
+ la tua licenza, e (b) in via permanente se il detentore del copyright
+ non ti notifica in alcun modo la violazione entro 60 giorni dalla
+ cessazione della licenza.
+
+ Inoltre, la tua licenza da parte di un dato detentore del copyright
+ viene ripristinata in maniera permanente se il detentore del copyright
+ ti notifica la violazione in maniera adeguata, se questa è la prima
+ volta che ricevi una notifica di violazione di questa Licenza (per
+ qualunque Programma) dallo stesso detentore di copyright, e se rimedi
+ alla violazione entro 30 giorni dalla data di ricezione della notifica
+ di violazione.
+
+Fornendo queste garanzie, abbiamo l'intenzione di incoraggiare l'uso del
+software. Vogliamo che le aziende e le persone usino, modifichino e
+distribuiscano a questo software. Vogliamo lavorare con gli utenti in modo
+aperto e trasparente per eliminare ogni incertezza circa le nostre aspettative
+sul rispetto o l'ottemperanza alla licenza che possa limitare l'uso del nostro
+software. Vediamo l'azione legale come ultima spiaggia, da avviare solo quando
+gli altri sforzi della comunità hanno fallito nel risolvere il problema.
+
+Per finire, una volta che un problema di non rispetto della licenza viene
+risolto, speriamo che gli utenti si sentano i benvenuti ad aggregarsi a noi
+nello sviluppo di questo progetto. Lavorando assieme, saremo più forti.
+
+Ad eccezione deve specificato, parliamo per noi stessi, e non per una qualsiasi
+azienda per la quale lavoriamo oggi, o per cui abbiamo lavorato in passato, o
+lavoreremo in futuro.
+
- TODO ancora da tradurre
+ - Laura Abbott
+ - Bjorn Andersson (Linaro)
+ - Andrea Arcangeli
+ - Neil Armstrong
+ - Jens Axboe
+ - Pablo Neira Ayuso
+ - Khalid Aziz
+ - Ralf Baechle
+ - Felipe Balbi
+ - Arnd Bergmann
+ - Ard Biesheuvel
+ - Tim Bird
+ - Paolo Bonzini
+ - Christian Borntraeger
+ - Mark Brown (Linaro)
+ - Paul Burton
+ - Javier Martinez Canillas
+ - Rob Clark
+ - Kees Cook (Google)
+ - Jonathan Corbet
+ - Dennis Dalessandro
+ - Vivien Didelot (Savoir-faire Linux)
+ - Hans de Goede
+ - Mel Gorman (SUSE)
+ - Sven Eckelmann
+ - Alex Elder (Linaro)
+ - Fabio Estevam
+ - Larry Finger
+ - Bhumika Goyal
+ - Andy Gross
+ - Juergen Gross
+ - Shawn Guo
+ - Ulf Hansson
+ - Stephen Hemminger (Microsoft)
+ - Tejun Heo
+ - Rob Herring
+ - Masami Hiramatsu
+ - Michal Hocko
+ - Simon Horman
+ - Johan Hovold (Hovold Consulting AB)
+ - Christophe JAILLET
+ - Olof Johansson
+ - Lee Jones (Linaro)
+ - Heiner Kallweit
+ - Srinivas Kandagatla
+ - Jan Kara
+ - Shuah Khan (Samsung)
+ - David Kershner
+ - Jaegeuk Kim
+ - Namhyung Kim
+ - Colin Ian King
+ - Jeff Kirsher
+ - Greg Kroah-Hartman (Linux Foundation)
+ - Christian König
+ - Vinod Koul
+ - Krzysztof Kozlowski
+ - Viresh Kumar
+ - Aneesh Kumar K.V
+ - Julia Lawall
+ - Doug Ledford
+ - Chuck Lever (Oracle)
+ - Daniel Lezcano
+ - Shaohua Li
+ - Xin Long
+ - Tony Luck
+ - Catalin Marinas (Arm Ltd)
+ - Mike Marshall
+ - Chris Mason
+ - Paul E. McKenney
+ - Arnaldo Carvalho de Melo
+ - David S. Miller
+ - Ingo Molnar
+ - Kuninori Morimoto
+ - Trond Myklebust
+ - Martin K. Petersen (Oracle)
+ - Borislav Petkov
+ - Jiri Pirko
+ - Josh Poimboeuf
+ - Sebastian Reichel (Collabora)
+ - Guenter Roeck
+ - Joerg Roedel
+ - Leon Romanovsky
+ - Steven Rostedt (VMware)
+ - Frank Rowand
+ - Ivan Safonov
+ - Anna Schumaker
+ - Jes Sorensen
+ - K.Y. Srinivasan
+ - David Sterba (SUSE)
+ - Heiko Stuebner
+ - Jiri Kosina (SUSE)
+ - Willy Tarreau
+ - Dmitry Torokhov
+ - Linus Torvalds
+ - Thierry Reding
+ - Rik van Riel
+ - Luis R. Rodriguez
+ - Geert Uytterhoeven (Glider bvba)
+ - Eduardo Valentin (Amazon.com)
+ - Daniel Vetter
+ - Linus Walleij
+ - Richard Weinberger
+ - Dan Williams
+ - Rafael J. Wysocki
+ - Arvind Yadav
+ - Masahiro Yamada
+ - Wei Yongjun
+ - Lv Zheng
+ - Marc Zyngier (Arm Ltd)
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst
new file mode 100644
index 000000000000..f058e06996dc
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst
@@ -0,0 +1,500 @@
+.. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/license-rules.rst <kernel_licensing>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_kernel_licensing:
+
+Regole per licenziare il kernel Linux
+=====================================
+
+Il kernel Linux viene rilasciato sotto i termini definiti dalla seconda
+versione della licenza *GNU General Public License* (GPL-2.0), di cui una
+copia è disponibile nel file LICENSES/preferred/GPL-2.0; a questo si
+aggiunge eccezione per le chiamate di sistema come descritto in
+LICENSES/exceptions/Linux-syscall-note; tutto ciò è descritto nel file COPYING.
+
+Questo documento fornisce una descrizione su come ogni singolo file sorgente
+debba essere licenziato per far si che sia chiaro e non ambiguo. Questo non
+sostituisce la licenza del kernel.
+
+La licenza descritta nel file COPYING si applica ai sorgenti del kernel nella
+loro interezza, quindi i singoli file sorgenti possono avere diverse licenze ma
+devono essere compatibili con la GPL-2.0::
+
+ GPL-1.0+ : GNU General Public License v1.0 o successiva
+ GPL-2.0+ : GNU General Public License v2.0 o successiva
+ LGPL-2.0 : GNU Library General Public License v2
+ LGPL-2.0+ : GNU Library General Public License v2 o successiva
+ LGPL-2.1 : GNU Lesser General Public License v2.1
+ LGPL-2.1+ : GNU Lesser General Public License v2.1 o successiva
+
+A parte questo, i singolo file possono essere forniti con una doppia licenza,
+per esempio con una delle varianti compatibili della GPL e alternativamente con
+una licenza permissiva come BSD, MIT eccetera.
+
+I file d'intestazione per l'API verso lo spazio utente (UAPI) descrivono
+le interfacce usate dai programmi, e per questo sono un caso speciale.
+Secondo le note nel file COPYING, le chiamate di sistema sono un chiaro
+confine oltre il quale non si estendono i requisiti della GPL per quei
+programmi che le usano per comunicare con il kernel. Dato che i file
+d'intestazione UAPI devono poter essere inclusi nei sorgenti di un
+qualsiasi programma eseguibile sul kernel Linux, questi meritano
+un'eccezione documentata da una clausola speciale.
+
+Il modo più comune per indicare la licenza dei file sorgenti è quello di
+aggiungere il corrispondente blocco di testo come commento in testa a detto
+file. Per via della formattazione, dei refusi, eccetera, questi blocchi di
+testo sono difficili da identificare dagli strumenti usati per verificare il
+rispetto delle licenze.
+
+Un'alternativa ai blocchi di testo è data dall'uso degli identificatori
+*Software Package Data Exchange* (SPDX) in ogni file sorgente. Gli
+identificatori di licenza SPDX sono analizzabili dalle macchine e sono precisi
+simboli stenografici che identificano la licenza sotto la quale viene
+licenziato il file che lo include. Gli identificatori di licenza SPDX sono
+gestiti del gruppo di lavoro SPDX presso la Linux Foundation e sono stati
+concordati fra i soci nell'industria, gli sviluppatori di strumenti, e i
+rispettivi gruppi legali. Per maggiori informazioni, consultate
+https://spdx.org/
+
+Il kernel Linux richiede un preciso identificatore SPDX in tutti i file
+sorgenti. Gli identificatori validi verranno spiegati nella sezione
+`Identificatori di licenza`_ e sono stati copiati dalla lista ufficiale di
+licenze SPDX assieme al rispettivo testo come mostrato in
+https://spdx.org/licenses/.
+
+Sintassi degli identificatori di licenza
+----------------------------------------
+
+1. Posizionamento:
+
+ L'identificativo di licenza SPDX dev'essere posizionato come prima riga
+ possibile di un file che possa contenere commenti. Per la maggior parte
+ dei file questa è la prima riga, fanno eccezione gli script che richiedono
+ come prima riga '#!PATH_TO_INTERPRETER'. Per questi script l'identificativo
+ SPDX finisce nella seconda riga.
+
+|
+
+2. Stile:
+
+ L'identificativo di licenza SPDX viene aggiunto sotto forma di commento.
+ Lo stile del commento dipende dal tipo di file::
+
+ sorgenti C: // SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ intestazioni C: /* SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression> */
+ ASM: /* SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression> */
+ scripts: # SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ .rst: .. SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ .dts{i}: // SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+
+ Se un particolare programma non dovesse riuscire a gestire lo stile
+ principale per i commenti, allora dev'essere usato il meccanismo accettato
+ dal programma. Questo è il motivo per cui si ha "/\* \*/" nei file
+ d'intestazione C. Notammo che 'ld' falliva nell'analizzare i commenti del
+ C++ nei file .lds che venivano prodotti. Oggi questo è stato corretto,
+ ma ci sono in giro ancora vecchi programmi che non sono in grado di
+ gestire lo stile dei commenti del C++.
+
+|
+
+3. Sintassi:
+
+ Una <espressione di licenza SPDX> può essere scritta usando l'identificatore
+ SPDX della licenza come indicato nella lista di licenze SPDX, oppure la
+ combinazione di due identificatori SPDX separati da "WITH" per i casi
+ eccezionali. Quando si usano più licenze l'espressione viene formata da
+ sottoespressioni separate dalle parole chiave "AND", "OR" e racchiuse fra
+ parentesi tonde "(", ")".
+
+ Gli identificativi di licenza per licenze come la [L]GPL che si avvalgono
+ dell'opzione 'o successive' si formano aggiungendo alla fine il simbolo "+"
+ per indicare l'opzione 'o successive'.::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+
+ // SPDX-License-Identifier: LGPL-2.1+
+
+ WITH dovrebbe essere usato quando sono necessarie delle modifiche alla
+ licenza. Per esempio, la UAPI del kernel linux usa l'espressione::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+ WITH Linux-syscall-note
+
+ Altri esempi di usi di WITH all'interno del kernel sono::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH mif-exception
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+ WITH GCC-exception-2.0
+
+ Le eccezioni si possono usare solo in combinazione con identificatori di
+ licenza. Gli identificatori di licenza riconosciuti sono elencati nei
+ corrispondenti file d'eccezione. Per maggiori dettagli consultate
+ `Eccezioni`_ nel capitolo `Identificatori di licenza`_
+
+ La parola chiave OR dovrebbe essere usata solo quando si usa una doppia
+ licenza e solo una dev'essere scelta. Per esempio, alcuni file dtsi sono
+ disponibili con doppia licenza::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR BSD-3-Clause
+
+ Esempi dal kernel di espressioni per file licenziati con doppia licenza
+ sono::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR MIT
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR BSD-2-Clause
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR Apache-2.0
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR MPL-1.1
+ // SPDX-License-Identifier: (GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note) OR MIT
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-1.0+ OR BSD-3-Clause OR OpenSSL
+
+ La parola chiave AND dovrebbe essere usata quando i termini di più licenze
+ si applicano ad un file. Per esempio, quando il codice viene preso da
+ un altro progetto il quale da i permessi per aggiungerlo nel kernel ma
+ richiede che i termini originali della licenza rimangano intatti::
+
+ // SPDX-License-Identifier: (GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note) AND MIT
+
+ Di seguito, un altro esempio dove entrambe i termini di licenza devono
+ essere rispettati::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-1.0+ AND LGPL-2.1+
+
+Identificatori di licenza
+-------------------------
+
+Le licenze attualmente in uso, così come le licenze aggiunte al kernel, possono
+essere categorizzate in:
+
+1. _`Licenze raccomandate`:
+
+ Ovunque possibile le licenze qui indicate dovrebbero essere usate perché
+ pienamente compatibili e molto usate. Queste licenze sono disponibile nei
+ sorgenti del kernel, nella cartella::
+
+ LICENSES/preferred/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della licenza e i
+ `Metatag`_. Il nome di questi file è lo stesso usato come identificatore
+ di licenza SPDX e che deve essere usato nei file sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/preferred/GPL-2.0
+
+ Contiene il testo della seconda versione della licenza GPL e i metatag
+ necessari::
+
+ LICENSES/preferred/MIT
+
+ Contiene il testo della licenza MIT e i metatag necessari.
+
+ _`Metatag`:
+
+ I seguenti metatag devono essere presenti in un file di licenza:
+
+ - Valid-License-Identifier:
+
+ Una o più righe che dichiarano quali identificatori di licenza sono validi
+ all'interno del progetto per far riferimento alla licenza in questione.
+ Solitamente, questo è un unico identificatore valido, ma per esempio le
+ licenze che permettono l'opzione 'o successive' hanno due identificatori
+ validi.
+
+ - SPDX-URL:
+
+ L'URL della pagina SPDX che contiene informazioni aggiuntive riguardanti
+ la licenza.
+
+ - Usage-Guidance:
+
+ Testo in formato libero per dare suggerimenti agli utenti. Il testo deve
+ includere degli esempi su come usare gli identificatori di licenza SPDX
+ in un file sorgente in conformità con le linea guida in
+ `Sintassi degli identificatori di licenza`_.
+
+ - License-Text:
+
+ Tutto il testo che compare dopo questa etichetta viene trattato
+ come se fosse parte del testo originale della licenza.
+
+ Esempi::
+
+ Valid-License-Identifier: GPL-2.0
+ Valid-License-Identifier: GPL-2.0+
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/GPL-2.0.html
+ Usage-Guide:
+ To use this license in source code, put one of the following SPDX
+ tag/value pairs into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ For 'GNU General Public License (GPL) version 2 only' use:
+ SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+ For 'GNU General Public License (GPL) version 2 or any later version' use:
+ SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+
+ License-Text:
+ Full license text
+
+ ::
+
+ SPDX-License-Identifier: MIT
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/MIT.html
+ Usage-Guide:
+ To use this license in source code, put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ SPDX-License-Identifier: MIT
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+2. Licenze deprecate:
+
+ Questo tipo di licenze dovrebbero essere usate solo per codice già esistente
+ o quando si prende codice da altri progetti. Le licenze sono disponibili
+ nei sorgenti del kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/deprecated/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della licenza e i
+ `Metatag`_. Il nome di questi file è lo stesso usato come identificatore
+ di licenza SPDX e che deve essere usato nei file sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/deprecated/ISC
+
+ Contiene il testo della licenza Internet System Consortium e i suoi
+ metatag::
+
+ LICENSES/deprecated/GPL-1.0
+
+ Contiene il testo della versione 1 della licenza GPL e i suoi metatag.
+
+ Metatag:
+
+ I metatag necessari per le 'altre' ('other') licenze sono gli stessi
+ di usati per le `Licenze raccomandate`_.
+
+ Esempio del formato del file::
+
+ Valid-License-Identifier: ISC
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/ISC.html
+ Usage-Guide:
+ Usage of this license in the kernel for new code is discouraged
+ and it should solely be used for importing code from an already
+ existing project.
+ To use this license in source code, put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ SPDX-License-Identifier: ISC
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+3. Solo per doppie licenze
+
+ Queste licenze dovrebbero essere usate solamente per codice licenziato in
+ combinazione con un'altra licenza che solitamente è quella preferita.
+ Queste licenze sono disponibili nei sorgenti del kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/dual
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della rispettiva
+ licenza e i suoi `Metatags`_. I nomi dei file sono identici agli
+ identificatori di licenza SPDX che dovrebbero essere usati nei file
+ sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/dual/MPL-1.1
+
+ Questo file contiene il testo della versione 1.1 della licenza *Mozilla
+ Pulic License* e i metatag necessari::
+
+ LICENSES/dual/Apache-2.0
+
+ Questo file contiene il testo della versione 2.0 della licenza Apache e i
+ metatag necessari.
+
+ Metatag:
+
+ I requisiti per le 'altre' ('*other*') licenze sono identici a quelli per le
+ `Licenze raccomandate`_.
+
+ Esempio del formato del file::
+
+ Valid-License-Identifier: MPL-1.1
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/MPL-1.1.html
+ Usage-Guide:
+ Do NOT use. The MPL-1.1 is not GPL2 compatible. It may only be used for
+ dual-licensed files where the other license is GPL2 compatible.
+ If you end up using this it MUST be used together with a GPL2 compatible
+ license using "OR".
+ To use the Mozilla Public License version 1.1 put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement guidelines in
+ the licensing rules documentation:
+ SPDX-License-Identifier: MPL-1.1
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+4. _`Eccezioni`:
+
+ Alcune licenze possono essere corrette con delle eccezioni che forniscono
+ diritti aggiuntivi. Queste eccezioni sono disponibili nei sorgenti del
+ kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/exceptions/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo dell'eccezione e i
+ `Metatag per le eccezioni`_.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/exceptions/Linux-syscall-note
+
+ Contiene la descrizione dell'eccezione per le chiamate di sistema Linux
+ così come documentato nel file COPYING del kernel Linux; questo viene usato
+ per i file d'intestazione per la UAPI. Per esempio
+ /\* SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note \*/::
+
+ LICENSES/exceptions/GCC-exception-2.0
+
+ Contiene la 'eccezione di linking' che permette di collegare qualsiasi
+ binario, indipendentemente dalla sua licenza, con un compilato il cui file
+ sorgente è marchiato con questa eccezione. Questo è necessario per creare
+ eseguibili dai sorgenti che non sono compatibili con la GPL.
+
+ _`Metatag per le eccezioni`:
+
+ Un file contenente un'eccezione deve avere i seguenti metatag:
+
+ - SPDX-Exception-Identifier:
+
+ Un identificatore d'eccezione che possa essere usato in combinazione con
+ un identificatore di licenza SPDX.
+
+ - SPDX-URL:
+
+ L'URL della pagina SPDX che contiene informazioni aggiuntive riguardanti
+ l'eccezione.
+
+ - SPDX-Licenses:
+
+ Una lista di licenze SPDX separate da virgola, che possono essere usate
+ con l'eccezione.
+
+ - Usage-Guidance:
+
+ Testo in formato libero per dare suggerimenti agli utenti. Il testo deve
+ includere degli esempi su come usare gli identificatori di licenza SPDX
+ in un file sorgente in conformità con le linea guida in
+ `Sintassi degli identificatori di licenza`_.
+
+ - Exception-Text:
+
+ Tutto il testo che compare dopo questa etichetta viene trattato
+ come se fosse parte del testo originale della licenza.
+
+ Esempi::
+
+ SPDX-Exception-Identifier: Linux-syscall-note
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/Linux-syscall-note.html
+ SPDX-Licenses: GPL-2.0, GPL-2.0+, GPL-1.0+, LGPL-2.0, LGPL-2.0+, LGPL-2.1, LGPL-2.1+
+ Usage-Guidance:
+ This exception is used together with one of the above SPDX-Licenses
+ to mark user-space API (uapi) header files so they can be included
+ into non GPL compliant user-space application code.
+ To use this exception add it with the keyword WITH to one of the
+ identifiers in the SPDX-Licenses tag:
+ SPDX-License-Identifier: <SPDX-License> WITH Linux-syscall-note
+ Exception-Text:
+ Full exception text
+
+ ::
+
+ SPDX-Exception-Identifier: GCC-exception-2.0
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/GCC-exception-2.0.html
+ SPDX-Licenses: GPL-2.0, GPL-2.0+
+ Usage-Guidance:
+ The "GCC Runtime Library exception 2.0" is used together with one
+ of the above SPDX-Licenses for code imported from the GCC runtime
+ library.
+ To use this exception add it with the keyword WITH to one of the
+ identifiers in the SPDX-Licenses tag:
+ SPDX-License-Identifier: <SPDX-License> WITH GCC-exception-2.0
+ Exception-Text:
+ Full exception text
+
+Per ogni identificatore di licenza SPDX e per le eccezioni dev'esserci un file
+nella sotto-cartella LICENSES. Questo è necessario per permettere agli
+strumenti di effettuare verifiche (come checkpatch.pl), per avere le licenze
+disponibili per la lettura e per estrarre i diritti dai sorgenti, così come
+raccomandato da diverse organizzazioni FOSS, per esempio l'`iniziativa FSFE
+REUSE <https://reuse.software/>`_.
+
+_`MODULE_LICENSE`
+-----------------
+
+ I moduli del kernel necessitano di un'etichetta MODULE_LICENSE(). Questa
+ etichetta non sostituisce le informazioni sulla licenza del codice sorgente
+ (SPDX-License-Identifier) né fornisce informazioni che esprimono o
+ determinano l'esatta licenza sotto la quale viene rilasciato.
+
+ Il solo scopo di questa etichetta è quello di fornire sufficienti
+ informazioni al caricatore di moduli del kernel, o agli strumenti in spazio
+ utente, per capire se il modulo è libero o proprietario.
+
+ Le stringe di licenza valide per MODULE_LICENSE() sono:
+
+ ============================= =============================================
+ "GPL" Il modulo è licenziato con la GPL versione 2.
+ Questo non fa distinzione fra GPL'2.0-only o
+ GPL-2.0-or-later. L'esatta licenza può essere
+ determinata solo leggendo i corrispondenti
+ file sorgenti.
+
+ "GPL v2" Stesso significato di "GPL". Esiste per
+ motivi storici.
+
+ "GPL and additional rights" Questa è una variante che esiste per motivi
+ storici che indica che i sorgenti di un
+ modulo sono rilasciati sotto una variante
+ della licenza GPL v2 e quella MIT. Per favore
+ non utilizzatela per codice nuovo.
+
+ "Dual MIT/GPL" Questo è il modo corretto per esprimere il
+ il fatto che il modulo è rilasciato con
+ doppia licenza a scelta fra: una variante
+ della GPL v2 o la licenza MIT.
+
+ "Dual BSD/GPL" Questo modulo è rilasciato con doppia licenza
+ a scelta fra: una variante della GPL v2 o la
+ licenza BSD. La variante esatta della licenza
+ BSD può essere determinata solo attraverso i
+ corrispondenti file sorgenti.
+
+ "Dual MPL/GPL" Questo modulo è rilasciato con doppia licenza
+ a scelta fra: una variante della GPL v2 o la
+ Mozilla Public License (MPL). La variante
+ esatta della licenza MPL può essere
+ determinata solo attraverso i corrispondenti
+ file sorgenti.
+
+ "Proprietary" Questo modulo è rilasciato con licenza
+ proprietaria. Questa stringa è solo per i
+ moduli proprietari di terze parti e non può
+ essere usata per quelli che risiedono nei
+ sorgenti del kernel. I moduli etichettati in
+ questo modo stanno contaminando il kernel e
+ gli viene assegnato un flag 'P'; quando
+ vengono caricati, il caricatore di moduli del
+ kernel si rifiuterà di collegare questi
+ moduli ai simboli che sono stati esportati
+ con EXPORT_SYMBOL_GPL().
+
+ ============================= =============================================
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
index 24a133f0a51d..276db0e37f43 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
@@ -1,13 +1,946 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/maintainer-pgp-guide.rst <pgpguide>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
.. _it_pgpguide:
+=========================================
+La guida a PGP per manutentori del kernel
+=========================================
+
+:Author: Konstantin Ryabitsev <konstantin@linuxfoundation.org>
+
+Questo documento è destinato agli sviluppatori del kernel Linux, in particolar
+modo ai manutentori. Contiene degli approfondimenti riguardo informazioni che
+sono state affrontate in maniera più generale nella sezione
+"`Protecting Code Integrity`_" pubblicata dalla Linux Foundation.
+Per approfondire alcuni argomenti trattati in questo documento è consigliato
+leggere il documento sopraindicato
+
+.. _`Protecting Code Integrity`: https://github.com/lfit/itpol/blob/master/protecting-code-integrity.md
+
+Il ruolo di PGP nello sviluppo del kernel Linux
+===============================================
+
+PGP aiuta ad assicurare l'integrità del codice prodotto dalla comunità
+di sviluppo del kernel e, in secondo luogo, stabilisce canali di comunicazione
+affidabili tra sviluppatori attraverso lo scambio di email firmate con PGP.
+
+Il codice sorgente del kernel Linux è disponibile principalmente in due
+formati:
+
+- repositori distribuiti di sorgenti (git)
+- rilasci periodici di istantanee (archivi tar)
+
+Sia i repositori git che gli archivi tar portano le firme PGP degli
+sviluppatori che hanno creato i rilasci ufficiali del kernel. Queste firme
+offrono una garanzia crittografica che le versioni scaricabili rese disponibili
+via kernel.org, o altri portali, siano identiche a quelle che gli sviluppatori
+hanno sul loro posto di lavoro. A tal scopo:
+
+- i repositori git forniscono firme PGP per ogni tag
+- gli archivi tar hanno firme separate per ogni archivio
+
+.. _it_devs_not_infra:
+
+Fidatevi degli sviluppatori e non dell'infrastruttura
+-----------------------------------------------------
+
+Fin dal 2011, quando i sistemi di kernel.org furono compromessi, il principio
+generale del progetto Kernel Archives è stato quello di assumere che qualsiasi
+parte dell'infrastruttura possa essere compromessa in ogni momento. Per questa
+ragione, gli amministratori hanno intrapreso deliberatemene dei passi per
+enfatizzare che la fiducia debba risiedere sempre negli sviluppatori e mai nel
+codice che gestisce l'infrastruttura, indipendentemente da quali che siano le
+pratiche di sicurezza messe in atto.
+
+Il principio sopra indicato è la ragione per la quale è necessaria questa
+guida. Vogliamo essere sicuri che il riporre la fiducia negli sviluppatori
+non sia fatto semplicemente per incolpare qualcun'altro per future falle di
+sicurezza. L'obiettivo è quello di fornire una serie di linee guida che gli
+sviluppatori possano seguire per creare un ambiente di lavoro sicuro e
+salvaguardare le chiavi PGP usate nello stabilire l'integrità del kernel Linux
+stesso.
+
+.. _it_pgp_tools:
+
+Strumenti PGP
+=============
+
+Usare GnuPG v2
+--------------
+
+La vostra distribuzione potrebbe avere già installato GnuPG, dovete solo
+verificare che stia utilizzando la versione 2.x e non la serie 1.4 --
+molte distribuzioni forniscono entrambe, di base il comando ''gpg''
+invoca GnuPG v.1. Per controllate usate::
+
+ $ gpg --version | head -n1
+
+Se visualizzate ``gpg (GnuPG) 1.4.x``, allora state usando GnuPG v.1.
+Provate il comando ``gpg2`` (se non lo avete, potreste aver bisogno
+di installare il pacchetto gnupg2)::
+
+ $ gpg2 --version | head -n1
+
+Se visualizzate ``gpg (GnuPG) 2.x.x``, allora siete pronti a partire.
+Questa guida assume che abbiate la versione 2.2.(o successiva) di GnuPG.
+Se state usando la versione 2.0, alcuni dei comandi indicati qui non
+funzioneranno, in questo caso considerate un aggiornamento all'ultima versione,
+la 2.2. Versioni di gnupg-2.1.11 e successive dovrebbero essere compatibili
+per gli obiettivi di questa guida.
+
+Se avete entrambi i comandi: ``gpg`` e ``gpg2``, assicuratevi di utilizzare
+sempre la versione V2, e non quella vecchia. Per evitare errori potreste creare
+un alias::
+
+ $ alias gpg=gpg2
+
+Potete mettere questa opzione nel vostro ``.bashrc`` in modo da essere sicuri.
+
+Configurare le opzioni di gpg-agent
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+L'agente GnuPG è uno strumento di aiuto che partirà automaticamente ogni volta
+che userete il comando ``gpg`` e funzionerà in background con l'obiettivo di
+individuare la passphrase. Ci sono due opzioni che dovreste conoscere
+per personalizzare la scadenza della passphrase nella cache:
+
+- ``default-cache-ttl`` (secondi): Se usate ancora la stessa chiave prima
+ che il time-to-live termini, il conto alla rovescia si resetterà per un
+ altro periodo. Di base è di 600 (10 minuti).
+
+- ``max-cache-ttl`` (secondi): indipendentemente da quanto sia recente l'ultimo
+ uso della chiave da quando avete inserito la passphrase, se il massimo
+ time-to-live è scaduto, dovrete reinserire nuovamente la passphrase.
+ Di base è di 30 minuti.
+
+Se ritenete entrambe questi valori di base troppo corti (o troppo lunghi),
+potete creare il vostro file ``~/.gnupg/gpg-agent.conf`` ed impostare i vostri
+valori::
+
+ # set to 30 minutes for regular ttl, and 2 hours for max ttl
+ default-cache-ttl 1800
+ max-cache-ttl 7200
+
+.. note::
+
+ Non è più necessario far partire l'agente gpg manualmente all'inizio della
+ vostra sessione. Dovreste controllare i file rc per rimuovere tutto ciò che
+ riguarda vecchie le versioni di GnuPG, poiché potrebbero non svolgere più
+ bene il loro compito.
+
+Impostare un *refresh* con cronjob
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Potreste aver bisogno di rinfrescare regolarmente il vostro portachiavi in
+modo aggiornare le chiavi pubbliche di altre persone, lavoro che è svolto
+al meglio con un cronjob giornaliero::
+
+ @daily /usr/bin/gpg2 --refresh >/dev/null 2>&1
+
+Controllate il percorso assoluto del vostro comando ``gpg`` o ``gpg2`` e usate
+il comando ``gpg2`` se per voi ``gpg`` corrisponde alla versione GnuPG v.1.
+
+.. _it_master_key:
+
+Proteggere la vostra chiave PGP primaria
========================================
-Guida a PGP per i manutentori del kernel
-========================================
+
+Questa guida parte dal presupposto che abbiate già una chiave PGP che usate
+per lo sviluppo del kernel Linux. Se non ne avete ancora una, date uno sguardo
+al documento "`Protecting Code Integrity`_" che abbiamo menzionato prima.
+
+Dovreste inoltre creare una nuova chiave se quella attuale è inferiore a 2048
+bit (RSA).
+
+Chiave principale o sottochiavi
+-------------------------------
+
+Le sottochiavi sono chiavi PGP totalmente indipendenti, e sono collegate alla
+chiave principale attraverso firme certificate. È quindi importante
+comprendere i seguenti punti:
+
+1. Non ci sono differenze tecniche tra la chiave principale e la sottochiave.
+2. In fesa di creazione, assegniamo limitazioni funzionali ad ogni chiave
+ assegnando capacità specifiche.
+3. Una chiave PGP può avere 4 capacità:
+
+ - **[S]** può essere usata per firmare
+ - **[E]** può essere usata per criptare
+ - **[A]** può essere usata per autenticare
+ - **[C]** può essere usata per certificare altre chiavi
+
+4. Una singola chiave può avere più capacità
+5. Una sottochiave è completamente indipendente dalla chiave principale.
+ Un messaggio criptato con la sottochiave non può essere decrittato con
+ quella principale. Se perdete la vostra sottochiave privata, non può
+ essere rigenerata in nessun modo da quella principale.
+
+La chiave con capacità **[C]** (certify) è identificata come la chiave
+principale perché è l'unica che può essere usata per indicare la relazione
+con altre chiavi. Solo la chiave **[C]** può essere usata per:
+
+- Aggiungere o revocare altre chiavi (sottochiavi) che hanno capacità S/E/A
+- Aggiungere, modificare o eliminare le identità (unids) associate alla chiave
+- Aggiungere o modificare la data di termine di sé stessa o di ogni sottochiave
+- Firmare le chiavi di altre persone a scopo di creare una rete di fiducia
+
+Di base, alla creazione di nuove chiavi, GnuPG genera quanto segue:
+
+- Una chiave madre che porta sia la capacità di certificazione che quella
+ di firma (**[SC]**)
+- Una sottochiave separata con capacità di criptaggio (**[E]**)
+
+Se avete usato i parametri di base per generare la vostra chiave, quello
+sarà il risultato. Potete verificarlo utilizzando ``gpg --list-secret-keys``,
+per esempio::
+
+ sec rsa2048 2018-01-23 [SC] [expires: 2020-01-23]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb rsa2048 2018-01-23 [E] [expires: 2020-01-23]
+
+Qualsiasi chiave che abbia la capacità **[C]** è la vostra chiave madre,
+indipendentemente da quali altre capacità potreste averle assegnato.
+
+La lunga riga sotto la voce ``sec`` è la vostra impronta digitale --
+negli esempi che seguono, quando vedere ``[fpr]`` ci si riferisce a questa
+stringa di 40 caratteri.
+
+Assicuratevi che la vostra passphrase sia forte
+-----------------------------------------------
+
+GnuPG utilizza le passphrases per criptare la vostra chiave privata prima
+di salvarla sul disco. In questo modo, anche se il contenuto della vostra
+cartella ``.gnupg`` venisse letto o trafugato nella sia interezza, gli
+attaccanti non potrebbero comunque utilizzare le vostre chiavi private senza
+aver prima ottenuto la passphrase per decriptarle.
+
+È assolutamente essenziale che le vostre chiavi private siano protette da
+una passphrase forte. Per impostarla o cambiarla, usate::
+
+ $ gpg --change-passphrase [fpr]
+
+Create una sottochiave di firma separata
+----------------------------------------
+
+Il nostro obiettivo è di proteggere la chiave primaria spostandola su un
+dispositivo sconnesso dalla rete, dunque se avete solo una chiave combinata
+**[SC]** allora dovreste creare una sottochiave di firma separata::
+
+ $ gpg --quick-add-key [fpr] ed25519 sign
+
+Ricordate di informare il keyserver del vostro cambiamento, cosicché altri
+possano ricevere la vostra nuova sottochiave::
+
+ $ gpg --send-key [fpr]
+
+.. note:: Supporto ECC in GnuPG
+ GnuPG 2.1 e successivi supportano pienamente *Elliptic Curve Cryptography*,
+ con la possibilità di combinare sottochiavi ECC con le tradizionali chiavi
+ primarie RSA. Il principale vantaggio della crittografia ECC è che è molto
+ più veloce da calcolare e crea firme più piccole se confrontate byte per
+ byte con le chiavi RSA a più di 2048 bit. A meno che non pensiate di
+ utilizzare un dispositivo smartcard che non supporta le operazioni ECC, vi
+ raccomandiamo ti creare sottochiavi di firma ECC per il vostro lavoro col
+ kernel.
+
+ Se per qualche ragione preferite rimanere con sottochiavi RSA, nel comando
+ precedente, sostituite "ed25519" con "rsa2048".
+
+Copia di riserva della chiave primaria per gestire il recupero da disastro
+--------------------------------------------------------------------------
+
+Maggiori sono le firme di altri sviluppatori che vengono applicate alla vostra,
+maggiori saranno i motivi per avere una copia di riserva che non sia digitale,
+al fine di effettuare un recupero da disastro.
+
+Il modo migliore per creare una copia fisica della vostra chiave privata è
+l'uso del programma ``paperkey``. Consultate ``man paperkey`` per maggiori
+dettagli sul formato dell'output ed i suoi punti di forza rispetto ad altre
+soluzioni. Paperkey dovrebbe essere già pacchettizzato per la maggior parte
+delle distribuzioni.
+
+Eseguite il seguente comando per creare una copia fisica di riserva della
+vostra chiave privata::
+
+ $ gpg --export-secret-key [fpr] | paperkey -o /tmp/key-backup.txt
+
+Stampate il file (o fate un pipe direttamente verso lpr), poi prendete
+una penna e scrivete la passphare sul margine del foglio. **Questo è
+caldamente consigliato** perché la copia cartacea è comunque criptata con
+la passphrase, e se mai doveste cambiarla non vi ricorderete qual'era al
+momento della creazione di quella copia -- *garantito*.
+
+Mettete la copia cartacea e la passphrase scritta a mano in una busta e
+mettetela in un posto sicuro e ben protetto, preferibilmente fuori casa,
+magari in una cassetta di sicurezza in banca.
+
+.. note::
+
+ Probabilmente la vostra stampante non è più quello stupido dispositivo
+ connesso alla porta parallela, ma dato che il suo output è comunque
+ criptato con la passphrase, eseguire la stampa in un sistema "cloud"
+ moderno dovrebbe essere comunque relativamente sicuro. Un'opzione potrebbe
+ essere quella di cambiare la passphrase della vostra chiave primaria
+ subito dopo aver finito con paperkey.
+
+Copia di riserva di tutta la cartella GnuPG
+-------------------------------------------
.. warning::
- TODO ancora da tradurre
+ **!!!Non saltate questo passo!!!**
+
+Quando avete bisogno di recuperare le vostre chiavi PGP è importante avere
+una copia di riserva pronta all'uso. Questo sta su un diverso piano di
+prontezza rispetto al recupero da disastro che abbiamo risolto con
+``paperkey``. Vi affiderete a queste copie esterne quando dovreste usare la
+vostra chiave Certify -- ovvero quando fate modifiche alle vostre chiavi o
+firmate le chiavi di altre persone ad una conferenza o ad un gruppo d'incontro.
+
+Incominciate con una piccola chiavetta di memoria USB (preferibilmente due)
+che userete per le copie di riserva. Dovrete criptarle usando LUKS -- fate
+riferimento alla documentazione della vostra distribuzione per capire come
+fare.
+
+Per la passphrase di criptazione, potete usare la stessa della vostra chiave
+primaria.
+
+Una volta che il processo di criptazione è finito, reinserite il disco USB ed
+assicurativi che venga montato correttamente. Copiate interamente la cartella
+``.gnugp`` nel disco criptato::
+
+ $ cp -a ~/.gnupg /media/disk/foo/gnupg-backup
+
+Ora dovreste verificare che tutto continui a funzionare::
+
+ $ gpg --homedir=/media/disk/foo/gnupg-backup --list-key [fpr]
+
+Se non vedete errori, allora dovreste avere fatto tutto con successo.
+Smontate il disco USB, etichettatelo per bene di modo da evitare di
+distruggerne il contenuto non appena vi serve una chiavetta USB a caso, ed
+infine mettetelo in un posto sicuro -- ma non troppo lontano, perché vi servirà
+di tanto in tanto per modificare le identità, aggiungere o revocare
+sottochiavi, o firmare le chiavi di altre persone.
+
+Togliete la chiave primaria dalla vostra home
+---------------------------------------------
+
+I file che si trovano nella vostra cartella home non sono poi così ben protetti
+come potreste pensare. Potrebbero essere letti o trafugati in diversi modi:
+
+- accidentalmente quando fate una rapida copia della cartella home per
+ configurare una nuova postazione
+- da un amministratore di sistema negligente o malintenzionato
+- attraverso copie di riserva insicure
+- attraverso malware installato in alcune applicazioni (browser, lettori PDF,
+ eccetera)
+- attraverso coercizione quando attraversate confini internazionali
+
+Proteggere la vostra chiave con una buona passphare aiuta notevolmente a
+ridurre i rischi elencati qui sopra, ma le passphrase possono essere scoperte
+attraverso i keylogger, il shoulder-surfing, o altri modi. Per questi motivi,
+nella configurazione si raccomanda di rimuove la chiave primaria dalla vostra
+cartella home e la si archivia su un dispositivo disconnesso.
+
+.. warning::
+
+ Per favore, fate riferimento alla sezione precedente e assicuratevi
+ di aver fatto una copia di riserva totale della cartella GnuPG. Quello
+ che stiamo per fare renderà la vostra chiave inutile se non avete delle
+ copie di riserva utilizzabili!
+
+Per prima cosa, identificate il keygrip della vostra chiave primaria::
+
+ $ gpg --with-keygrip --list-key [fpr]
+
+L'output assomiglierà a questo::
+
+ pub rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ Keygrip = 1111000000000000000000000000000000000000
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ sub rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ Keygrip = 2222000000000000000000000000000000000000
+ sub ed25519 2018-01-24 [S]
+ Keygrip = 3333000000000000000000000000000000000000
+
+Trovate la voce keygrid che si trova sotto alla riga ``pub`` (appena sotto
+all'impronta digitale della chiave primaria). Questo corrisponderà direttamente
+ad un file nella cartella ``~/.gnupg``::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ ls
+ 1111000000000000000000000000000000000000.key
+ 2222000000000000000000000000000000000000.key
+ 3333000000000000000000000000000000000000.key
+
+Quello che dovrete fare è rimuovere il file .key che corrisponde al keygrip
+della chiave primaria::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ rm 1111000000000000000000000000000000000000.key
+
+Ora, se eseguite il comando ``--list-secret-keys``, vedrete che la chiave
+primaria non compare più (il simbolo ``#`` indica che non è disponibile)::
+
+ $ gpg --list-secret-keys
+ sec# rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ ssb ed25519 2018-01-24 [S]
+
+Dovreste rimuovere anche i file ``secring.gpg`` che si trovano nella cartella
+``~/.gnupg``, in quanto rimasugli delle versioni precedenti di GnuPG.
+
+Se non avete la cartella "private-keys-v1.d"
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Se non avete la cartella ``~/.gnupg/private-keys-v1.d``, allora le vostre
+chiavi segrete sono ancora salvate nel vecchio file ``secring.gpg`` usato
+da GnuPG v1. Effettuare una qualsiasi modifica alla vostra chiave, come
+cambiare la passphare o aggiungere una sottochiave, dovrebbe convertire
+automaticamente il vecchio formato ``secring.gpg``nel nuovo
+``private-keys-v1.d``.
+
+Una volta che l'avete fatto, assicuratevi di rimuovere il file ``secring.gpg``,
+che continua a contenere la vostra chiave privata.
+
+.. _it_smartcards:
+
+Spostare le sottochiavi in un apposito dispositivo criptato
+===========================================================
+
+Nonostante la chiave primaria sia ora al riparo da occhi e mani indiscrete,
+le sottochiavi si trovano ancora nella vostra cartella home. Chiunque riesca
+a mettere le sue mani su quelle chiavi riuscirà a decriptare le vostre
+comunicazioni o a falsificare le vostre firme (se conoscono la passphrase).
+Inoltre, ogni volta che viene fatta un'operazione con GnuPG, le chiavi vengono
+caricate nella memoria di sistema e potrebbero essere rubate con l'uso di
+malware sofisticati (pensate a Meltdown e a Spectre).
+
+Il miglior modo per proteggere le proprie chiave è di spostarle su un
+dispositivo specializzato in grado di effettuare operazioni smartcard.
+
+I benefici di una smartcard
+---------------------------
+
+Una smartcard contiene un chip crittografico che è capace di immagazzinare
+le chiavi private ed effettuare operazioni crittografiche direttamente sulla
+carta stessa. Dato che la chiave non lascia mai la smartcard, il sistema
+operativo usato sul computer non sarà in grado di accedere alle chiavi.
+Questo è molto diverso dai dischi USB criptati che abbiamo usato allo scopo di
+avere una copia di riserva sicura -- quando il dispositivo USB è connesso e
+montato, il sistema operativo potrà accedere al contenuto delle chiavi private.
+
+L'uso di un disco USB criptato non può sostituire le funzioni di un dispositivo
+capace di operazioni di tipo smartcard.
+
+Dispositivi smartcard disponibili
+---------------------------------
+
+A meno che tutti i vostri computer dispongano di lettori smartcard, il modo
+più semplice è equipaggiarsi di un dispositivo USB specializzato che
+implementi le funzionalità delle smartcard. Sul mercato ci sono diverse
+soluzioni disponibili:
+
+- `Nitrokey Start`_: è Open hardware e Free Software, è basata sul progetto
+ `GnuK`_ della FSIJ. Ha il supporto per chiavi ECC, ma meno funzionalità di
+ sicurezza (come la resistenza alla manomissione o alcuni attacchi ad un
+ canale laterale).
+- `Nitrokey Pro`_: è simile alla Nitrokey Start, ma è più resistente alla
+ manomissione e offre più funzionalità di sicurezza, ma l'ECC.
+- `Yubikey 4`_: l'hardware e il software sono proprietari, ma è più economica
+ della Nitrokey Pro ed è venduta anche con porta USB-C il che è utile con i
+ computer portatili più recenti. In aggiunta, offre altre funzionalità di
+ sicurezza come FIDO, U2F, ma non l'ECC
+
+`Su LWN c'è una buona recensione`_ dei modelli elencati qui sopra e altri.
+Se volete usare chiavi ECC, la vostra migliore scelta sul mercato è la
+Nitrokey Start.
+
+.. _`Nitrokey Start`: https://shop.nitrokey.com/shop/product/nitrokey-start-6
+.. _`Nitrokey Pro`: https://shop.nitrokey.com/shop/product/nitrokey-pro-3
+.. _`Yubikey 4`: https://www.yubico.com/product/yubikey-4-series/
+.. _Gnuk: http://www.fsij.org/doc-gnuk/
+.. _`Su LWN c'è una buona recensione`: https://lwn.net/Articles/736231/
+
+Configurare il vostro dispositivo smartcard
+-------------------------------------------
+
+Il vostro dispositivo smartcard dovrebbe iniziare a funzionare non appena
+lo collegate ad un qualsiasi computer Linux moderno. Potete verificarlo
+eseguendo::
+
+ $ gpg --card-status
+
+Se vedete tutti i dettagli della smartcard, allora ci siamo. Sfortunatamente,
+affrontare tutti i possibili motivi per cui le cose potrebbero non funzionare
+non è lo scopo di questa guida. Se avete problemi nel far funzionare la carta
+con GnuPG, cercate aiuto attraverso i soliti canali di supporto.
+
+Per configurare la vostra smartcard, dato che non c'è una via facile dalla
+riga di comando, dovrete usate il menu di GnuPG::
+
+ $ gpg --card-edit
+ [...omitted...]
+ gpg/card> admin
+ Admin commands are allowed
+ gpg/card> passwd
+
+Dovreste impostare il PIN dell'utente (1), quello dell'amministratore (3) e il
+codice di reset (4). Assicuratevi di annotare e salvare questi codici in un
+posto sicuro -- specialmente il PIN dell'amministratore e il codice di reset
+(che vi permetterà di azzerare completamente la smartcard). Il PIN
+dell'amministratore viene usato così raramente che è inevitabile dimenticarselo
+se non lo si annota.
+
+Tornando al nostro menu, potete impostare anche altri valori (come il nome,
+il sesso, informazioni d'accesso, eccetera), ma non sono necessari e aggiunge
+altre informazioni sulla carta che potrebbero trapelare in caso di smarrimento.
+
+.. note::
+
+ A dispetto del nome "PIN", né il PIN utente né quello dell'amministratore
+ devono essere esclusivamente numerici.
+
+Spostare le sottochiavi sulla smartcard
+---------------------------------------
+
+Uscite dal menu (usando "q") e salverete tutte le modifiche. Poi, spostiamo
+tutte le sottochiavi sulla smartcard. Per la maggior parte delle operazioni
+vi serviranno sia la passphrase della chiave PGP che il PIN
+dell'amministratore::
+
+ $ gpg --edit-key [fpr]
+
+ Secret subkeys are available.
+
+ pub rsa2048/AAAABBBBCCCCDDDD
+ created: 2018-01-23 expires: 2020-01-23 usage: SC
+ trust: ultimate validity: ultimate
+ ssb rsa2048/1111222233334444
+ created: 2018-01-23 expires: never usage: E
+ ssb ed25519/5555666677778888
+ created: 2017-12-07 expires: never usage: S
+ [ultimate] (1). Alice Dev <adev@kernel.org>
+
+ gpg>
+
+Usando ``--edit-key`` si tornerà alla modalità menu e noterete che
+la lista delle chiavi è leggermente diversa. Da questo momento in poi,
+tutti i comandi saranno eseguiti nella modalità menu, come indicato
+da ``gpg>``.
+
+Per prima cosa, selezioniamo la chiave che verrà messa sulla carta --
+potete farlo digitando ``key 1`` (è la prima della lista, la sottochiave
+**[E]**)::
+
+ gpg> key 1
+
+Nel'output dovreste vedere ``ssb*`` associato alla chiave **[E]**. Il simbolo
+``*`` indica che la chiave è stata "selezionata". Funziona come un
+interruttore, ovvero se scrivete nuovamente ``key 1``, il simbolo ``*`` sparirà
+e la chiave non sarà più selezionata.
+
+Ora, spostiamo la chiave sulla smartcard::
+
+ gpg> keytocard
+ Please select where to store the key:
+ (2) Encryption key
+ Your selection? 2
+
+Dato che è la nostra chiave **[E]**, ha senso metterla nella sezione criptata.
+Quando confermerete la selezione, vi verrà chiesta la passphrase della vostra
+chiave PGP, e poi il PIN dell'amministratore. Se il comando ritorna senza
+errori, allora la vostra chiave è stata spostata con successo.
+
+**Importante**: digitate nuovamente ``key 1`` per deselezionare la prima chiave
+e selezionate la seconda chiave **[S]** con ``key 2``::
+
+ gpg> key 1
+ gpg> key 2
+ gpg> keytocard
+ Please select where to store the key:
+ (1) Signature key
+ (3) Authentication key
+ Your selection? 1
+
+Potete usare la chiave **[S]** sia per firmare che per autenticare, ma vogliamo
+che sia nella sezione di firma, quindi scegliete (1). Ancora una volta, se il
+comando ritorna senza errori, allora l'operazione è avvenuta con successo::
+
+ gpg> q
+ Save changes? (y/N) y
+
+Salvando le modifiche cancellerete dalla vostra cartella home tutte le chiavi
+che avete spostato sulla carta (ma questo non è un problema, perché abbiamo
+fatto delle copie di sicurezza nel caso in cui dovessimo configurare una
+nuova smartcard).
+
+Verificare che le chiavi siano state spostate
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Ora, se doveste usare l'opzione ``--list-secret-keys``, vedrete una
+sottile differenza nell'output::
+
+ $ gpg --list-secret-keys
+ sec# rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb> rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ ssb> ed25519 2018-01-24 [S]
+
+Il simbolo ``>`` in ``ssb>`` indica che la sottochiave è disponibile solo
+nella smartcard. Se tornate nella vostra cartella delle chiavi segrete e
+guardate al suo contenuto, noterete che i file ``.key`` sono stati sostituiti
+con degli stub::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ strings *.key | grep 'private-key'
+
+Per indicare che i file sono solo degli stub e che in realtà il contenuto è
+sulla smartcard, l'output dovrebbe mostrarvi ``shadowed-private-key``.
+
+Verificare che la smartcard funzioni
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per verificare che la smartcard funzioni come dovuto, potete creare
+una firma::
+
+ $ echo "Hello world" | gpg --clearsign > /tmp/test.asc
+ $ gpg --verify /tmp/test.asc
+
+Col primo comando dovrebbe chiedervi il PIN della smartcard, e poi dovrebbe
+mostrare "Good signature" dopo l'esecuzione di ``gpg --verify``.
+
+Complimenti, siete riusciti a rendere estremamente difficile il furto della
+vostra identità digitale di sviluppatore.
+
+Altre operazioni possibili con GnuPG
+------------------------------------
+
+Segue un breve accenno ad alcune delle operazioni più comuni che dovrete
+fare con le vostre chiavi PGP.
+
+Montare il disco con la chiave primaria
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Vi servirà la vostra chiave principale per tutte le operazioni che seguiranno,
+per cui per prima cosa dovrete accedere ai vostri backup e dire a GnuPG di
+usarli::
+
+ $ export GNUPGHOME=/media/disk/foo/gnupg-backup
+ $ gpg --list-secret-keys
+
+Dovete assicurarvi di vedere ``sec`` e non ``sec#`` nell'output del programma
+(il simbolo ``#`` significa che la chiave non è disponibile e che state ancora
+utilizzando la vostra solita cartella di lavoro).
+
+Estendere la data di scadenza di una chiave
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+La chiave principale ha una data di scadenza di 2 anni dal momento della sua
+creazione. Questo per motivi di sicurezza e per rendere obsolete le chiavi
+che, eventualmente, dovessero sparire dai keyserver.
+
+Per estendere di un anno, dalla data odierna, la scadenza di una vostra chiave,
+eseguite::
+
+ $ gpg --quick-set-expire [fpr] 1y
+
+Se per voi è più facile da memorizzare, potete anche utilizzare una data
+specifica (per esempio, il vostro compleanno o capodanno)::
+
+ $ gpg --quick-set-expire [fpr] 2020-07-01
+
+Ricordatevi di inviare l'aggiornamento ai keyserver::
+
+ $ gpg --send-key [fpr]
+
+Aggiornare la vostra cartella di lavoro dopo ogni modifica
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Dopo aver fatto delle modifiche alle vostre chiavi usando uno spazio a parte,
+dovreste importarle nella vostra cartella di lavoro abituale::
+
+ $ gpg --export | gpg --homedir ~/.gnupg --import
+ $ unset GNUPGHOME
+
+
+Usare PGP con Git
+=================
+
+Una delle caratteristiche fondanti di Git è la sua natura decentralizzata --
+una volta che il repositorio è stato clonato sul vostro sistema, avete la
+storia completa del progetto, inclusi i suoi tag, i commit ed i rami. Tuttavia,
+con i centinaia di repositori clonati che ci sono in giro, come si fa a
+verificare che la loro copia di linux.git non è stata manomessa da qualcuno?
+
+Oppure, cosa succede se viene scoperta una backdoor nel codice e la riga
+"Autore" dice che sei stato tu, mentre tu sei abbastanza sicuro di
+`non averci niente a che fare`_?
+
+Per risolvere entrambi i problemi, Git ha introdotto l'integrazione con PGP.
+I tag firmati dimostrano che il repositorio è integro assicurando che il suo
+contenuto è lo stesso che si trova sulle macchine degli sviluppatori che hanno
+creato il tag; mentre i commit firmati rendono praticamente impossibile
+ad un malintenzionato di impersonarvi senza avere accesso alle vostre chiavi
+PGP.
+
+.. _`non averci niente a che fare`: https://github.com/jayphelps/git-blame-someone-else
+
+Configurare git per usare la vostra chiave PGP
+----------------------------------------------
+
+Se avete solo una chiave segreta nel vostro portachiavi, allora non avete nulla
+da fare in più dato che sarà la vostra chiave di base. Tuttavia, se doveste
+avere più chiavi segrete, potete dire a git quale dovrebbe usare (``[fpg]``
+è la vostra impronta digitale)::
+
+ $ git config --global user.signingKey [fpr]
+
+**IMPORTANTE**: se avete una comando dedicato per ``gpg2``, allora dovreste
+dire a git di usare sempre quello piuttosto che il vecchio comando ``gpg``::
+
+ $ git config --global gpg.program gpg2
+
+Come firmare i tag
+------------------
+
+Per creare un tag firmato, passate l'opzione ``-s`` al comando tag::
+
+ $ git tag -s [tagname]
+
+La nostra raccomandazione è quella di firmare sempre i tag git, perché
+questo permette agli altri sviluppatori di verificare che il repositorio
+git dal quale stanno prendendo il codice non è stato alterato intenzionalmente.
+
+Come verificare i tag firmati
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per verificare un tag firmato, potete usare il comando ``verify-tag``::
+
+ $ git verify-tag [tagname]
+
+Se state prendendo un tag da un fork del repositorio del progetto, git
+dovrebbe verificare automaticamente la firma di quello che state prendendo
+e vi mostrerà il risultato durante l'operazione di merge::
+
+ $ git pull [url] tags/sometag
+
+Il merge conterrà qualcosa di simile::
+
+ Merge tag 'sometag' of [url]
+
+ [Tag message]
+
+ # gpg: Signature made [...]
+ # gpg: Good signature from [...]
+
+Se state verificando il tag di qualcun altro, allora dovrete importare
+la loro chiave PGP. Fate riferimento alla sezione ":ref:`it_verify_identities`"
+che troverete più avanti.
+
+Configurare git per firmare sempre i tag con annotazione
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Se state creando un tag con annotazione è molto probabile che vogliate
+firmarlo. Per imporre a git di firmare sempre un tag con annotazione,
+dovete impostare la seguente opzione globale::
+
+ $ git config --global tag.forceSignAnnotated true
+
+Come usare commit firmati
+-------------------------
+
+Creare dei commit firmati è facile, ma è molto più difficile utilizzarli
+nello sviluppo del kernel linux per via del fatto che ci si affida alle
+liste di discussione e questo modo di procedere non mantiene le firme PGP
+nei commit. In aggiunta, quando si usa *rebase* nel proprio repositorio
+locale per allinearsi al kernel anche le proprie firme PGP verranno scartate.
+Per questo motivo, la maggior parte degli sviluppatori del kernel non si
+preoccupano troppo di firmare i propri commit ed ignoreranno quelli firmati
+che si trovano in altri repositori usati per il proprio lavoro.
+
+Tuttavia, se avete il vostro repositorio di lavoro disponibile al pubblico
+su un qualche servizio di hosting git (kernel.org, infradead.org, ozlabs.org,
+o altri), allora la raccomandazione è di firmare tutti i vostri commit
+anche se gli sviluppatori non ne beneficeranno direttamente.
+
+Vi raccomandiamo di farlo per i seguenti motivi:
+
+1. Se dovesse mai esserci la necessità di fare delle analisi forensi o
+ tracciare la provenienza di un codice, anche sorgenti mantenuti
+ esternamente che hanno firme PGP sui commit avranno un certo valore a
+ questo scopo.
+2. Se dovesse mai capitarvi di clonare il vostro repositorio locale (per
+ esempio dopo un danneggiamento del disco), la firma vi permetterà di
+ verificare l'integrità del repositorio prima di riprendere il lavoro.
+3. Se qualcuno volesse usare *cherry-pick* sui vostri commit, allora la firma
+ permetterà di verificare l'integrità dei commit prima di applicarli.
+
+Creare commit firmati
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per creare un commit firmato, dovete solamente aggiungere l'opzione ``-S``
+al comando ``git commit`` (si usa la lettera maiuscola per evitare
+conflitti con un'altra opzione)::
+
+ $ git commit -S
+
+Configurare git per firmare sempre i commit
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Potete dire a git di firmare sempre i commit::
+
+ git config --global commit.gpgSign true
+
+.. note::
+
+ Assicuratevi di aver configurato ``gpg-agent`` prima di abilitare
+ questa opzione.
+
+.. _it_verify_identities:
+
+Come verificare l'identità degli sviluppatori del kernel
+========================================================
+
+Firmare i tag e i commit è facile, ma come si fa a verificare che la chiave
+usata per firmare qualcosa appartenga davvero allo sviluppatore e non ad un
+impostore?
+
+Configurare l'auto-key-retrieval usando WKD e DANE
+--------------------------------------------------
+
+Se non siete ancora in possesso di una vasta collezione di chiavi pubbliche
+di altri sviluppatori, allora potreste iniziare il vostro portachiavi
+affidandovi ai servizi di auto-scoperta e auto-recupero. GnuPG può affidarsi
+ad altre tecnologie di delega della fiducia, come DNSSEC e TLS, per sostenervi
+nel caso in cui iniziare una propria rete di fiducia da zero sia troppo
+scoraggiante.
+
+Aggiungete il seguente testo al vostro file ``~/.gnupg/gpg.conf``::
+
+ auto-key-locate wkd,dane,local
+ auto-key-retrieve
+
+La *DNS-Based Authentication of Named Entities* ("DANE") è un metodo
+per la pubblicazione di chiavi pubbliche su DNS e per renderle sicure usando
+zone firmate con DNSSEC. Il *Web Key Directory* ("WKD") è un metodo
+alternativo che usa https a scopo di ricerca. Quando si usano DANE o WKD
+per la ricerca di chiavi pubbliche, GnuPG validerà i certificati DNSSEC o TLS
+prima di aggiungere al vostro portachiavi locale le eventuali chiavi trovate.
+
+Kernel.org pubblica la WKD per tutti gli sviluppatori che hanno un account
+kernel.org. Una volta che avete applicato le modifiche al file ``gpg.conf``,
+potrete auto-recuperare le chiavi di Linus Torvalds e Greg Kroah-Hartman
+(se non le avete già)::
+
+ $ gpg --locate-keys torvalds@kernel.org gregkh@kernel.org
+
+Se avete un account kernel.org, al fine di rendere più utile l'uso di WKD
+da parte di altri sviluppatori del kernel, dovreste `aggiungere alla vostra
+chiave lo UID di kernel.org`_.
+
+.. _`aggiungere alla vostra chiave lo UID di kernel.org`: https://korg.wiki.kernel.org/userdoc/mail#adding_a_kernelorg_uid_to_your_pgp_key
+
+Web of Trust (WOT) o Trust on First Use (TOFU)
+----------------------------------------------
+
+PGP incorpora un meccanismo di delega della fiducia conosciuto come
+"Web of Trust". Di base, questo è un tentativo di sostituire la necessità
+di un'autorità certificativa centralizzata tipica del mondo HTTPS/TLS.
+Invece di avere svariati produttori software che decidono chi dovrebbero
+essere le entità di certificazione di cui dovreste fidarvi, PGP lascia
+la responsabilità ad ogni singolo utente.
+
+Sfortunatamente, solo poche persone capiscono come funziona la rete di fiducia.
+Nonostante sia un importante aspetto della specifica OpenPGP, recentemente
+le versioni di GnuPG (2.2 e successive) hanno implementato un meccanisco
+alternativo chiamato "Trust on First Use" (TOFU). Potete pensare a TOFU come
+"ad un approccio all fidicia simile ad SSH". In SSH, la prima volta che vi
+connettete ad un sistema remoto, l'impronta digitale della chiave viene
+registrata e ricordata. Se la chiave dovesse cambiare in futuro, il programma
+SSH vi avviserà e si rifiuterà di connettersi, obbligandovi a prendere una
+decisione circa la fiducia che riponete nella nuova chiave. In modo simile,
+la prima volta che importate la chiave PGP di qualcuno, si assume sia valida.
+Se ad un certo punto GnuPG trova un'altra chiave con la stessa identità,
+entrambe, la vecchia e la nuova, verranno segnate come invalide e dovrete
+verificare manualmente quale tenere.
+
+Vi raccomandiamo di usare il meccanisco TOFU+PGP (che è la nuova configurazione
+di base di GnuPG v2). Per farlo, aggiungete (o modificate) l'impostazione
+``trust-model`` in ``~/.gnupg/gpg.conf``::
+
+ trust-model tofu+pgp
+
+Come usare i keyserver in sicurezza
+-----------------------------------
+Se ottenete l'errore "No public key" quando cercate di validate il tag di
+qualcuno, allora dovreste cercare quella chiave usando un keyserver. È
+importante tenere bene a mente che non c'è alcuna garanzia che la chiave
+che avete recuperato da un keyserver PGP appartenga davvero alla persona
+reale -- è progettato così. Dovreste usare il Web of Trust per assicurarvi
+che la chiave sia valida.
+
+Come mantenere il Web of Trust va oltre gli scopi di questo documento,
+semplicemente perché farlo come si deve richiede sia sforzi che perseveranza
+che tendono ad andare oltre al livello di interesse della maggior parte degli
+esseri umani. Qui di seguito alcuni rapidi suggerimenti per aiutarvi a ridurre
+il rischio di importare chiavi maligne.
+
+Primo, diciamo che avete provato ad eseguire ``git verify-tag`` ma restituisce
+un errore dicendo che la chiave non è stata trovata::
+
+ $ git verify-tag sunxi-fixes-for-4.15-2
+ gpg: Signature made Sun 07 Jan 2018 10:51:55 PM EST
+ gpg: using RSA key DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430
+ gpg: issuer "wens@...org"
+ gpg: Can't check signature: No public key
+
+Cerchiamo nel keyserver per maggiori informazioni sull'impronta digitale
+della chiave (l'impronta digitale, probabilmente, appartiene ad una
+sottochiave, dunque non possiamo usarla direttamente senza trovare prima
+l'ID della chiave primaria associata ad essa)::
+
+ $ gpg --search DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430
+ gpg: data source: hkp://keys.gnupg.net
+ (1) Chen-Yu Tsai <wens@...org>
+ 4096 bit RSA key C94035C21B4F2AEB, created: 2017-03-14, expires: 2019-03-15
+ Keys 1-1 of 1 for "DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430". Enter number(s), N)ext, or Q)uit > q
+
+Localizzate l'ID della chiave primaria, nel nostro esempio
+``C94035C21B4F2AEB``. Ora visualizzate le chiavi di Linus Torvalds
+che avete nel vostro portachiavi::
+
+ $ gpg --list-key torvalds@kernel.org
+ pub rsa2048 2011-09-20 [SC]
+ ABAF11C65A2970B130ABE3C479BE3E4300411886
+ uid [ unknown] Linus Torvalds <torvalds@kernel.org>
+ sub rsa2048 2011-09-20 [E]
+
+Poi, aprite il `PGP pathfinder`_. Nel campo "From", incollate l'impronta
+digitale della chiave di Linus Torvalds che si vede nell'output qui sopra.
+Nel campo "to", incollate il key-id della chiave sconosciuta che avete
+trovato con ``gpg --search``, e poi verificare il risultato:
+
+- `Finding paths to Linus`_
+
+Se trovate un paio di percorsi affidabili è un buon segno circa la validità
+della chiave. Ora, potete aggiungerla al vostro portachiavi dal keyserver::
+
+ $ gpg --recv-key C94035C21B4F2AEB
+
+Questa procedura non è perfetta, e ovviamente state riponendo la vostra
+fiducia nell'amministratore del servizio *PGP Pathfinder* sperando che non
+sia malintenzionato (infatti, questo va contro :ref:`it_devs_not_infra`).
+Tuttavia, se mantenete con cura la vostra rete di fiducia sarà un deciso
+miglioramento rispetto alla cieca fiducia nei keyserver.
+
+.. _`PGP pathfinder`: https://pgp.cs.uu.nl/
+.. _`Finding paths to Linus`: https://pgp.cs.uu.nl/paths/79BE3E4300411886/to/C94035C21B4F2AEB.html
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst
index d4fa4abf8dd3..cdfc509b8566 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst
@@ -1,13 +1,209 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/stable-api-nonsense.rst <stable_api_nonsense>`
-
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_stable_api_nonsense:
L'interfaccia dei driver per il kernel Linux
============================================
-.. warning::
+(tutte le risposte alle vostre domande e altro)
+
+Greg Kroah-Hartman <greg@kroah.com>
+
+Questo è stato scritto per cercare di spiegare perché Linux **non ha
+un'interfaccia binaria, e non ha nemmeno un'interfaccia stabile**.
+
+.. note::
+
+ Questo articolo parla di interfacce **interne al kernel**, non delle
+ interfacce verso lo spazio utente.
+
+ L'interfaccia del kernel verso lo spazio utente è quella usata dai
+ programmi, ovvero le chiamate di sistema. Queste interfacce sono **molto**
+ stabili nel tempo e non verranno modificate. Ho vecchi programmi che sono
+ stati compilati su un kernel 0.9 (circa) e tuttora funzionano sulle versioni
+ 2.6 del kernel. Queste interfacce sono quelle che gli utenti e i
+ programmatori possono considerare stabili.
+
+Riepilogo generale
+------------------
+
+Pensate di volere un'interfaccia del kernel stabile, ma in realtà non la
+volete, e nemmeno sapete di non volerla. Quello che volete è un driver
+stabile che funzioni, e questo può essere ottenuto solo se il driver si trova
+nei sorgenti del kernel. Ci sono altri vantaggi nell'avere il proprio driver
+nei sorgenti del kernel, ognuno dei quali hanno reso Linux un sistema operativo
+robusto, stabile e maturo; questi sono anche i motivi per cui avete scelto
+Linux.
+
+Introduzione
+------------
+
+Solo le persone un po' strambe vorrebbero scrivere driver per il kernel con
+la costante preoccupazione per i cambiamenti alle interfacce interne. Per il
+resto del mondo, queste interfacce sono invisibili o non di particolare
+interesse.
+
+Innanzitutto, non tratterò **alcun** problema legale riguardante codice
+chiuso, nascosto, avvolto, blocchi binari, o qualsia altra cosa che descrive
+driver che non hanno i propri sorgenti rilasciati con licenza GPL. Per favore
+fate riferimento ad un avvocato per qualsiasi questione legale, io sono un
+programmatore e perciò qui vi parlerò soltanto delle questioni tecniche (non
+per essere superficiali sui problemi legali, sono veri e dovete esserne a
+conoscenza in ogni circostanza).
+
+Dunque, ci sono due tematiche principali: interfacce binarie del kernel e
+interfacce stabili nei sorgenti. Ognuna dipende dall'altra, ma discuteremo
+prima delle cose binarie per toglierle di mezzo.
+
+Interfaccia binaria del kernel
+------------------------------
+
+Supponiamo d'avere un'interfaccia stabile nei sorgenti del kernel, di
+conseguenza un'interfaccia binaria dovrebbe essere anche'essa stabile, giusto?
+Sbagliato. Prendete in considerazione i seguenti fatti che riguardano il
+kernel Linux:
+
+ - A seconda della versione del compilatore C che state utilizzando, diverse
+ strutture dati del kernel avranno un allineamento diverso, e possibilmente
+ un modo diverso di includere le funzioni (renderle inline oppure no).
+ L'organizzazione delle singole funzioni non è poi così importante, ma la
+ spaziatura (*padding*) nelle strutture dati, invece, lo è.
+
+ - In base alle opzioni che sono state selezionate per generare il kernel,
+ un certo numero di cose potrebbero succedere:
+
+ - strutture dati differenti potrebbero contenere campi differenti
+ - alcune funzioni potrebbero non essere implementate (per esempio,
+ alcuni *lock* spariscono se compilati su sistemi mono-processore)
+ - la memoria interna del kernel può essere allineata in differenti modi
+ a seconda delle opzioni di compilazione.
+
+ - Linux funziona su una vasta gamma di architetture di processore. Non esiste
+ alcuna possibilità che il binario di un driver per un'architettura funzioni
+ correttamente su un'altra.
+
+Alcuni di questi problemi possono essere risolti compilando il proprio modulo
+con la stessa identica configurazione del kernel, ed usando la stessa versione
+del compilatore usato per compilare il kernel. Questo è sufficiente se volete
+fornire un modulo per uno specifico rilascio su una specifica distribuzione
+Linux. Ma moltiplicate questa singola compilazione per il numero di
+distribuzioni Linux e il numero dei rilasci supportati da quest'ultime e vi
+troverete rapidamente in un incubo fatto di configurazioni e piattaforme
+hardware (differenti processori con differenti opzioni); dunque, anche per il
+singolo rilascio di un modulo, dovreste creare differenti versioni dello
+stesso.
+
+Fidatevi, se tenterete questa via, col tempo, diventerete pazzi; l'ho imparato
+a mie spese molto tempo fa...
+
+
+Interfaccia stabile nei sorgenti del kernel
+-------------------------------------------
+
+Se parlate con le persone che cercano di mantenere aggiornato un driver per
+Linux ma che non si trova nei sorgenti, allora per queste persone l'argomento
+sarà "ostico".
+
+Lo sviluppo del kernel Linux è continuo e viaggia ad un ritmo sostenuto, e non
+rallenta mai. Perciò, gli sviluppatori del kernel trovano bachi nelle
+interfacce attuali, o trovano modi migliori per fare le cose. Se le trovano,
+allora le correggeranno per migliorarle. In questo frangente, i nomi delle
+funzioni potrebbero cambiare, le strutture dati potrebbero diventare più grandi
+o più piccole, e gli argomenti delle funzioni potrebbero essere ripensati.
+Se questo dovesse succedere, nello stesso momento, tutte le istanze dove questa
+interfaccia viene utilizzata verranno corrette, garantendo che tutto continui
+a funzionare senza problemi.
+
+Portiamo ad esempio l'interfaccia interna per il sottosistema USB che ha subito
+tre ristrutturazioni nel corso della sua vita. Queste ristrutturazioni furono
+fatte per risolvere diversi problemi:
+
+ - È stato fatto un cambiamento da un flusso di dati sincrono ad uno
+ asincrono. Questo ha ridotto la complessità di molti driver e ha
+ aumentato la capacità di trasmissione di tutti i driver fino a raggiungere
+ quasi la velocità massima possibile.
+ - È stato fatto un cambiamento nell'allocazione dei pacchetti da parte del
+ sottosistema USB per conto dei driver, cosicché ora i driver devono fornire
+ più informazioni al sottosistema USB al fine di correggere un certo numero
+ di stalli.
+
+Questo è completamente l'opposto di quello che succede in alcuni sistemi
+operativi proprietari che hanno dovuto mantenere, nel tempo, il supporto alle
+vecchie interfacce USB. I nuovi sviluppatori potrebbero usare accidentalmente
+le vecchie interfacce e sviluppare codice nel modo sbagliato, portando, di
+conseguenza, all'instabilità del sistema.
+
+In entrambe gli scenari, gli sviluppatori hanno ritenuto che queste importanti
+modifiche erano necessarie, e quindi le hanno fatte con qualche sofferenza.
+Se Linux avesse assicurato di mantenere stabile l'interfaccia interna, si
+sarebbe dovuto procedere alla creazione di una nuova, e quelle vecchie, e
+mal funzionanti, avrebbero dovuto ricevere manutenzione, creando lavoro
+aggiuntivo per gli sviluppatori del sottosistema USB. Dato che gli
+sviluppatori devono dedicare il proprio tempo a questo genere di lavoro,
+chiedergli di dedicarne dell'altro, senza benefici, magari gratuitamente, non
+è contemplabile.
+
+Le problematiche relative alla sicurezza sono molto importanti per Linux.
+Quando viene trovato un problema di sicurezza viene corretto in breve tempo.
+A volte, per prevenire il problema di sicurezza, si sono dovute cambiare
+delle interfacce interne al kernel. Quando è successo, allo stesso tempo,
+tutti i driver che usavano quelle interfacce sono stati aggiornati, garantendo
+la correzione definitiva del problema senza doversi preoccupare di rivederlo
+per sbaglio in futuro. Se non si fossero cambiate le interfacce interne,
+sarebbe stato impossibile correggere il problema e garantire che non si sarebbe
+più ripetuto.
+
+Nel tempo le interfacce del kernel subiscono qualche ripulita. Se nessuno
+sta più usando un'interfaccia, allora questa verrà rimossa. Questo permette
+al kernel di rimanere il più piccolo possibile, e garantisce che tutte le
+potenziali interfacce sono state verificate nel limite del possibile (le
+interfacce inutilizzate sono impossibili da verificare).
+
+
+Cosa fare
+---------
+
+Dunque, se avete un driver per il kernel Linux che non si trova nei sorgenti
+principali del kernel, come sviluppatori, cosa dovreste fare? Rilasciare un
+file binario del driver per ogni versione del kernel e per ogni distribuzione,
+è un incubo; inoltre, tenere il passo con tutti i cambiamenti del kernel è un
+brutto lavoro.
+
+Semplicemente, fate sì che il vostro driver per il kernel venga incluso nei
+sorgenti principali (ricordatevi, stiamo parlando di driver rilasciati secondo
+una licenza compatibile con la GPL; se il vostro codice non ricade in questa
+categoria: buona fortuna, arrangiatevi, siete delle sanguisughe)
+
+Se il vostro driver è nei sorgenti del kernel e un'interfaccia cambia, il
+driver verrà corretto immediatamente dalla persona che l'ha modificata. Questo
+garantisce che sia sempre possibile compilare il driver, che funzioni, e tutto
+con un minimo sforzo da parte vostra.
+
+Avere il proprio driver nei sorgenti principali del kernel ha i seguenti
+vantaggi:
+
+ - La qualità del driver aumenterà e i costi di manutenzione (per lo
+ sviluppatore originale) diminuiranno.
+ - Altri sviluppatori aggiungeranno nuove funzionalità al vostro driver.
+ - Altri persone troveranno e correggeranno bachi nel vostro driver.
+ - Altri persone troveranno degli aggiustamenti da fare al vostro driver.
+ - Altri persone aggiorneranno il driver quando è richiesto da un cambiamento
+ di un'interfaccia.
+ - Il driver sarà automaticamente reso disponibile in tutte le distribuzioni
+ Linux senza dover chiedere a nessuna di queste di aggiungerlo.
+
+Dato che Linux supporta più dispositivi di qualsiasi altro sistema operativo,
+e che girano su molti più tipi di processori di qualsiasi altro sistema
+operativo; ciò dimostra che questo modello di sviluppo qualcosa di giusto,
+dopo tutto, lo fa :)
+
+
+
+------
- TODO ancora da tradurre
+Dei ringraziamenti vanno a Randy Dunlap, Andrew Morton, David Brownell,
+Hanna Linder, Robert Love, e Nishanth Aravamudan per la loro revisione
+e per i loro commenti sulle prime bozze di questo articolo.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst
index 6fa5ce9c3572..48e88e5ad2c5 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst
@@ -1,12 +1,202 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/stable-kernel-rules.rst <stable_kernel_rules>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_stable_kernel_rules:
Tutto quello che volevate sapere sui rilasci -stable di Linux
==============================================================
-.. warning::
+Regole sul tipo di patch che vengono o non vengono accettate nei sorgenti
+"-stable":
- TODO ancora da tradurre
+ - Ovviamente dev'essere corretta e verificata.
+ - Non dev'essere più grande di 100 righe, incluso il contesto.
+ - Deve correggere una cosa sola.
+ - Deve correggere un baco vero che sta disturbando gli utenti (non cose del
+ tipo "Questo potrebbe essere un problema ...").
+ - Deve correggere un problema di compilazione (ma non per cose già segnate
+ con CONFIG_BROKEN), un kernel oops, un blocco, una corruzione di dati,
+ un vero problema di sicurezza, o problemi del tipo "oh, questo non va bene".
+ In pratica, qualcosa di critico.
+ - Problemi importanti riportati dagli utenti di una distribuzione potrebbero
+ essere considerati se correggono importanti problemi di prestazioni o di
+ interattività. Dato che questi problemi non sono così ovvi e la loro
+ correzione ha un'alta probabilità d'introdurre una regressione, dovrebbero
+ essere sottomessi solo dal manutentore della distribuzione includendo un
+ link, se esiste, ad un rapporto su bugzilla, e informazioni aggiuntive
+ sull'impatto che ha sugli utenti.
+ - Non deve correggere problemi relativi a una "teorica sezione critica",
+ a meno che non venga fornita anche una spiegazione su come questa si
+ possa verificare.
+ - Non deve includere alcuna correzione "banale" (correzioni grammaticali,
+ pulizia dagli spazi bianchi, eccetera).
+ - Deve rispettare le regole scritte in
+ :ref:`Documentation/translation/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`
+ - Questa patch o una equivalente deve esistere già nei sorgenti principali di
+ Linux
+
+
+Procedura per sottomettere patch per i sorgenti -stable
+-------------------------------------------------------
+
+ - Se la patch contiene modifiche a dei file nelle cartelle net/ o drivers/net,
+ allora seguite le linee guida descritte in
+ :ref:`Documentation/translation/it_IT/networking/netdev-FAQ.rst <it_netdev-FAQ>`;
+ ma solo dopo aver verificato al seguente indirizzo che la patch non sia
+ già in coda:
+ https://patchwork.ozlabs.org/bundle/davem/stable/?series=&submitter=&state=*&q=&archive=
+ - Una patch di sicurezza non dovrebbero essere gestite (solamente) dal processo
+ di revisione -stable, ma dovrebbe seguire le procedure descritte in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/admin-guide/security-bugs.rst <it_securitybugs>`.
+
+
+Per tutte le altre sottomissioni, scegliere una delle seguenti procedure
+------------------------------------------------------------------------
+
+.. _it_option_1:
+
+Opzione 1
+*********
+
+Per far sì che una patch venga automaticamente inclusa nei sorgenti stabili,
+aggiungete l'etichetta
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: stable@vger.kernel.org
+
+nell'area dedicata alla firme. Una volta che la patch è stata inclusa, verrà
+applicata anche sui sorgenti stabili senza che l'autore o il manutentore
+del sottosistema debba fare qualcosa.
+
+.. _it_option_2:
+
+Opzione 2
+*********
+
+Dopo che la patch è stata inclusa nei sorgenti Linux, inviate una mail a
+stable@vger.kernel.org includendo: il titolo della patch, l'identificativo
+del commit, il perché pensate che debba essere applicata, e in quale versione
+del kernel la vorreste vedere.
+
+.. _it_option_3:
+
+Opzione 3
+*********
+
+Inviata la patch, dopo aver verificato che rispetta le regole descritte in
+precedenza, a stable@vger.kernel.org. Dovete annotare nel changelog
+l'identificativo del commit nei sorgenti principali, così come la versione
+del kernel nel quale vorreste vedere la patch.
+
+L':ref:`it_option_1` è fortemente raccomandata; è il modo più facile e usato.
+L':ref:`it_option_2` e l':ref:`it_option_3` sono più utili quando, al momento
+dell'inclusione dei sorgenti principali, si ritiene che non debbano essere
+incluse anche in quelli stabili (per esempio, perché si crede che si dovrebbero
+fare più verifiche per eventuali regressioni). L':ref:`it_option_3` è
+particolarmente utile se la patch ha bisogno di qualche modifica per essere
+applicata ad un kernel più vecchio (per esempio, perché nel frattempo l'API è
+cambiata).
+
+Notate che per l':ref:`it_option_3`, se la patch è diversa da quella nei
+sorgenti principali (per esempio perché è stato necessario un lavoro di
+adattamento) allora dev'essere ben documentata e giustificata nella descrizione
+della patch.
+
+L'identificativo del commit nei sorgenti principali dev'essere indicato sopra
+al messaggio della patch, così:
+
+.. code-block:: none
+
+ commit <sha1> upstream.
+
+In aggiunta, alcune patch inviate attraverso l':ref:`it_option_1` potrebbero
+dipendere da altre che devo essere incluse. Questa situazione può essere
+indicata nel seguente modo nell'area dedicata alle firme:
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: a1f84a3: sched: Check for idle
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: 1b9508f: sched: Rate-limit newidle
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: fd21073: sched: Fix affinity logic
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x
+ Signed-off-by: Ingo Molnar <mingo@elte.hu>
+
+La sequenza di etichette ha il seguente significato:
+
+.. code-block:: none
+
+ git cherry-pick a1f84a3
+ git cherry-pick 1b9508f
+ git cherry-pick fd21073
+ git cherry-pick <this commit>
+
+Inoltre, alcune patch potrebbero avere dei requisiti circa la versione del
+kernel. Questo può essere indicato usando il seguente formato nell'area
+dedicata alle firme:
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x
+
+L'etichetta ha il seguente significato:
+
+.. code-block:: none
+
+ git cherry-pick <this commit>
+
+per ogni sorgente "-stable" che inizia con la versione indicata.
+
+Dopo la sottomissione:
+
+ - Il mittente riceverà un ACK quando la patch è stata accettata e messa in
+ coda, oppure un NAK se la patch è stata rigettata. A seconda degli impegni
+ degli sviluppatori, questa risposta potrebbe richiedere alcuni giorni.
+ - Se accettata, la patch verrà aggiunta alla coda -stable per essere
+ revisionata dal altri sviluppatori e dal principale manutentore del
+ sottosistema.
+
+
+Ciclo di una revisione
+----------------------
+
+ - Quando i manutentori -stable decidono di fare un ciclo di revisione, le
+ patch vengono mandate al comitato per la revisione, ai manutentori soggetti
+ alle modifiche delle patch (a meno che il mittente non sia anche il
+ manutentore di quell'area del kernel) e in CC: alla lista di discussione
+ linux-kernel.
+ - La commissione per la revisione ha 48 ore per dare il proprio ACK o NACK
+ alle patch.
+ - Se una patch viene rigettata da un membro della commissione, o un membro
+ della lista linux-kernel obietta la bontà della patch, sollevando problemi
+ che i manutentori ed i membri non avevano compreso, allora la patch verrà
+ rimossa dalla coda.
+ - Alla fine del ciclo di revisione tutte le patch che hanno ricevuto l'ACK
+ verranno aggiunte per il prossimo rilascio -stable, e successivamente
+ questo nuovo rilascio verrà fatto.
+ - Le patch di sicurezza verranno accettate nei sorgenti -stable direttamente
+ dalla squadra per la sicurezza del kernel, e non passerà per il normale
+ ciclo di revisione. Contattate la suddetta squadra per maggiori dettagli
+ su questa procedura.
+
+Sorgenti
+--------
+
+ - La coda delle patch, sia quelle già applicate che in fase di revisione,
+ possono essere trovate al seguente indirizzo:
+
+ https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/stable/stable-queue.git
+
+ - Il rilascio definitivo, e marchiato, di tutti i kernel stabili può essere
+ trovato in rami distinti per versione al seguente indirizzo:
+
+ https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/stable/linux-stable.git
+
+
+Comitato per la revisione
+-------------------------
+
+ - Questo comitato è fatto di sviluppatori del kernel che si sono offerti
+ volontari per questo lavoro, e pochi altri che non sono proprio volontari.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst
index b6b4dd94a660..70e65a7b3620 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst
@@ -1,12 +1,131 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/submit-checklist.rst <submitchecklist>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_submitchecklist:
-Lista delle cose da fare per inviare una modifica al kernel Linux
-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+Lista delle verifiche da fare prima di inviare una patch per il kernel Linux
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
-.. warning::
+Qui troverete una lista di cose che uno sviluppatore dovrebbe fare per
+vedere le proprie patch accettate più rapidamente.
- TODO ancora da tradurre
+Tutti questi punti integrano la documentazione fornita riguardo alla
+sottomissione delle patch, in particolare
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
+
+1) Se state usando delle funzionalità del kernel allora includete (#include)
+ i file che le dichiarano/definiscono. Non dipendente dal fatto che un file
+ d'intestazione include anche quelli usati da voi.
+
+2) Compilazione pulita:
+
+ a) con le opzioni ``CONFIG`` negli stati ``=y``, ``=m`` e ``=n``. Nessun
+ avviso/errore di ``gcc`` e nessun avviso/errore dal linker.
+
+ b) con ``allnoconfig``, ``allmodconfig``
+
+ c) quando si usa ``O=builddir``
+
+3) Compilare per diverse architetture di processore usando strumenti per
+ la cross-compilazione o altri.
+
+4) Una buona architettura per la verifica della cross-compilazione è la ppc64
+ perché tende ad usare ``unsigned long`` per le quantità a 64-bit.
+
+5) Controllate lo stile del codice della vostra patch secondo le direttive
+ scritte in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`.
+ Prima dell'invio della patch, usate il verificatore di stile
+ (``script/checkpatch.pl``) per scovare le violazioni più semplici.
+ Dovreste essere in grado di giustificare tutte le violazioni rimanenti nella
+ vostra patch.
+
+6) Le opzioni ``CONFIG``, nuove o modificate, non scombussolano il menu
+ di configurazione e sono preimpostate come disabilitate a meno che non
+ soddisfino i criteri descritti in ``Documentation/kbuild/kconfig-language.txt``
+ alla punto "Voci di menu: valori predefiniti".
+
+7) Tutte le nuove opzioni ``Kconfig`` hanno un messaggio di aiuto.
+
+8) La patch è stata accuratamente revisionata rispetto alle più importanti
+ configurazioni ``Kconfig``. Questo è molto difficile da fare
+ correttamente - un buono lavoro di testa sarà utile.
+
+9) Verificare con sparse.
+
+10) Usare ``make checkstack`` e ``make namespacecheck`` e correggere tutti i
+ problemi rilevati.
+
+ .. note::
+
+ ``checkstack`` non evidenzia esplicitamente i problemi, ma una funzione
+ che usa più di 512 byte sullo stack è una buona candidata per una
+ correzione.
+
+11) Includete commenti :ref:`kernel-doc <kernel_doc>` per documentare API
+ globali del kernel. Usate ``make htmldocs`` o ``make pdfdocs`` per
+ verificare i commenti :ref:`kernel-doc <kernel_doc>` ed eventualmente
+ correggerli.
+
+12) La patch è stata verificata con le seguenti opzioni abilitate
+ contemporaneamente: ``CONFIG_PREEMPT``, ``CONFIG_DEBUG_PREEMPT``,
+ ``CONFIG_DEBUG_SLAB``, ``CONFIG_DEBUG_PAGEALLOC``, ``CONFIG_DEBUG_MUTEXES``,
+ ``CONFIG_DEBUG_SPINLOCK``, ``CONFIG_DEBUG_ATOMIC_SLEEP``,
+ ``CONFIG_PROVE_RCU`` e ``CONFIG_DEBUG_OBJECTS_RCU_HEAD``.
+
+13) La patch è stata compilata e verificata in esecuzione con, e senza,
+ le opzioni ``CONFIG_SMP`` e ``CONFIG_PREEMPT``.
+
+14) Se la patch ha effetti sull'IO dei dischi, eccetera: allora dev'essere
+ verificata con, e senza, l'opzione ``CONFIG_LBDAF``.
+
+15) Tutti i percorsi del codice sono stati verificati con tutte le funzionalità
+ di lockdep abilitate.
+
+16) Tutti i nuovi elementi in ``/proc`` sono documentati in ``Documentation/``.
+
+17) Tutti i nuovi parametri d'avvio del kernel sono documentati in
+ ``Documentation/admin-guide/kernel-parameters.rst``.
+
+18) Tutti i nuovi parametri dei moduli sono documentati con ``MODULE_PARM_DESC()``.
+
+19) Tutte le nuove interfacce verso lo spazio utente sono documentate in
+ ``Documentation/ABI/``. Leggete ``Documentation/ABI/README`` per maggiori
+ informazioni. Le patch che modificano le interfacce utente dovrebbero
+ essere inviate in copia anche a linux-api@vger.kernel.org.
+
+20) Verifica che il kernel passi con successo ``make headers_check``
+
+21) La patch è stata verificata con l'iniezione di fallimenti in slab e
+ nell'allocazione di pagine. Vedere ``Documentation/fault-injection/``.
+
+ Se il nuovo codice è corposo, potrebbe essere opportuno aggiungere
+ l'iniezione di fallimenti specifici per il sottosistema.
+
+22) Il nuovo codice è stato compilato con ``gcc -W`` (usate
+ ``make EXTRA_CFLAGS=-W``). Questo genererà molti avvisi, ma è ottimo
+ per scovare bachi come "warning: comparison between signed and unsigned".
+
+23) La patch è stata verificata dopo essere stata inclusa nella serie di patch
+ -mm; questo al fine di assicurarsi che continui a funzionare assieme a
+ tutte le altre patch in coda e i vari cambiamenti nei sottosistemi VM, VFS
+ e altri.
+
+24) Tutte le barriere di sincronizzazione {per esempio, ``barrier()``,
+ ``rmb()``, ``wmb()``} devono essere accompagnate da un commento nei
+ sorgenti che ne spieghi la logica: cosa fanno e perché.
+
+25) Se la patch aggiunge nuove chiamate ioctl, allora aggiornate
+ ``Documentation/ioctl/ioctl-number.txt``.
+
+26) Se il codice che avete modificato dipende o usa una qualsiasi interfaccia o
+ funzionalità del kernel che è associata a uno dei seguenti simboli
+ ``Kconfig``, allora verificate che il kernel compili con diverse
+ configurazioni dove i simboli sono disabilitati e/o ``=m`` (se c'è la
+ possibilità) [non tutti contemporaneamente, solo diverse combinazioni
+ casuali]:
+
+ ``CONFIG_SMP``, ``CONFIG_SYSFS``, ``CONFIG_PROC_FS``, ``CONFIG_INPUT``,
+ ``CONFIG_PCI``, ``CONFIG_BLOCK``, ``CONFIG_PM``, ``CONFIG_MAGIC_SYSRQ``,
+ ``CONFIG_NET``, ``CONFIG_INET=n`` (ma l'ultimo con ``CONFIG_NET=y``).
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst
index 16df950ef808..dadd77e47613 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst
@@ -1,12 +1,16 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/submitting-drivers.rst <submittingdrivers>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_submittingdrivers:
Sottomettere driver per il kernel Linux
=======================================
-.. warning::
+.. note::
- TODO ancora da tradurre
+ Questo documento è vecchio e negli ultimi anni non è stato più aggiornato;
+ dovrebbe essere aggiornato, o forse meglio, rimosso. La maggior parte di
+ quello che viene detto qui può essere trovato anche negli altri documenti
+ dedicati allo sviluppo. Per questo motivo il documento non verrà tradotto.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst
index d633775ed556..7d7ea92c5c5a 100644
--- a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst
@@ -1,13 +1,898 @@
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
:Original: :ref:`Documentation/process/submitting-patches.rst <submittingpatches>`
-
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
.. _it_submittingpatches:
-Sottomettere modifiche: la guida essenziale per vedere il vostro codice nel kernel
-==================================================================================
+Inviare patch: la guida essenziale per vedere il vostro codice nel kernel
+=========================================================================
+
+Una persona o un'azienda che volesse inviare una patch al kernel potrebbe
+sentirsi scoraggiata dal processo di sottomissione, specialmente quando manca
+una certa familiarità col "sistema". Questo testo è una raccolta di
+suggerimenti che aumenteranno significativamente le probabilità di vedere le
+vostre patch accettate.
+
+Questo documento contiene un vasto numero di suggerimenti concisi. Per
+maggiori dettagli su come funziona il processo di sviluppo del kernel leggete
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process <it_development_process_main>`.
+Leggete anche :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst <it_submitchecklist>`
+per una lista di punti da verificare prima di inviare del codice. Se state
+inviando un driver, allora leggete anche :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst <it_submittingdrivers>`;
+per delle patch relative alle associazioni per Device Tree leggete
+Documentation/devicetree/bindings/submitting-patches.txt.
+
+Molti di questi passi descrivono il comportamento di base del sistema di
+controllo di versione ``git``; se utilizzate ``git`` per preparare le vostre
+patch molto del lavoro più ripetitivo lo troverete già fatto per voi, tuttavia
+dovete preparare e documentare un certo numero di patch. Generalmente, l'uso
+di ``git`` renderà la vostra vita di sviluppatore del kernel più facile.
+
+0) Ottenere i sorgenti attuali
+------------------------------
+
+Se non avete un repositorio coi sorgenti del kernel più recenti, allora usate
+``git`` per ottenerli. Vorrete iniziare col repositorio principale che può
+essere recuperato col comando::
+
+ git clone git://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git
+
+Notate, comunque, che potreste non voler sviluppare direttamente coi sorgenti
+principali del kernel. La maggior parte dei manutentori hanno i propri
+sorgenti e desiderano che le patch siano preparate basandosi su di essi.
+Guardate l'elemento **T:** per un determinato sottosistema nel file MAINTANERS
+che troverete nei sorgenti, o semplicemente chiedete al manutentore nel caso
+in cui i sorgenti da usare non siano elencati il quel file.
+
+Esiste ancora la possibilità di scaricare un rilascio del kernel come archivio
+tar (come descritto in una delle prossime sezioni), ma questa è la via più
+complicata per sviluppare per il kernel.
+
+1) ``diff -up``
+---------------
+
+Se dovete produrre le vostre patch a mano, usate ``diff -up`` o ``diff -uprN``
+per crearle. Git produce di base le patch in questo formato; se state
+usando ``git``, potete saltare interamente questa sezione.
+
+Tutte le modifiche al kernel Linux avvengono mediate patch, come descritte
+in :manpage:`diff(1)`. Quando create la vostra patch, assicuratevi di
+crearla nel formato "unified diff", come l'argomento ``-u`` di
+:manpage:`diff(1)`.
+Inoltre, per favore usate l'argomento ``-p`` per mostrare la funzione C
+alla quale si riferiscono le diverse modifiche - questo rende il risultato
+di ``diff`` molto più facile da leggere. Le patch dovrebbero essere basate
+sulla radice dei sorgenti del kernel, e non sulle sue sottocartelle.
+
+Per creare una patch per un singolo file, spesso è sufficiente fare::
+
+ SRCTREE=linux
+ MYFILE=drivers/net/mydriver.c
+
+ cd $SRCTREE
+ cp $MYFILE $MYFILE.orig
+ vi $MYFILE # make your change
+ cd ..
+ diff -up $SRCTREE/$MYFILE{.orig,} > /tmp/patch
+
+Per creare una patch per molteplici file, dovreste spacchettare i sorgenti
+"vergini", o comunque non modificati, e fare un ``diff`` coi vostri.
+Per esempio::
+
+ MYSRC=/devel/linux
+
+ tar xvfz linux-3.19.tar.gz
+ mv linux-3.19 linux-3.19-vanilla
+ diff -uprN -X linux-3.19-vanilla/Documentation/dontdiff \
+ linux-3.19-vanilla $MYSRC > /tmp/patch
+
+``dontdiff`` è una lista di file che sono generati durante il processo di
+compilazione del kernel; questi dovrebbero essere ignorati in qualsiasi
+patch generata con :manpage:`diff(1)`.
+
+Assicuratevi che la vostra patch non includa file che non ne fanno veramente
+parte. Al fine di verificarne la correttezza, assicuratevi anche di
+revisionare la vostra patch -dopo- averla generata con :manpage:`diff(1)`.
+
+Se le vostre modifiche producono molte differenze, allora dovrete dividerle
+in patch indipendenti che modificano le cose in passi logici; leggete
+:ref:`split_changes`. Questo faciliterà la revisione da parte degli altri
+sviluppatori, il che è molto importante se volete che la patch venga accettata.
+
+Se state utilizzando ``git``, ``git rebase -i`` può aiutarvi nel procedimento.
+Se non usate ``git``, un'alternativa popolare è ``quilt``
+<http://savannah.nongnu.org/projects/quilt>.
+
+.. _it_describe_changes:
+
+2) Descrivete le vostre modifiche
+---------------------------------
+
+Descrivete il vostro problema. Esiste sempre un problema che via ha spinto
+ha fare il vostro lavoro, che sia la correzione di un baco da una riga o una
+nuova funzionalità da 5000 righe di codice. Convincete i revisori che vale
+la pena risolvere il vostro problema e che ha senso continuare a leggere oltre
+al primo paragrafo.
+
+Descrivete ciò che sarà visibile agli utenti. Chiari incidenti nel sistema
+e blocchi sono abbastanza convincenti, ma non tutti i bachi sono così evidenti.
+Anche se il problema è stato scoperto durante la revisione del codice,
+descrivete l'impatto che questo avrà sugli utenti. Tenete presente che
+la maggior parte delle installazioni Linux usa un kernel che arriva dai
+sorgenti stabili o dai sorgenti di una distribuzione particolare che prende
+singolarmente le patch dai sorgenti principali; quindi, includete tutte
+le informazioni che possono essere utili a capire le vostre modifiche:
+le circostanze che causano il problema, estratti da dmesg, descrizioni di
+un incidente di sistema, prestazioni di una regressione, picchi di latenza,
+blocchi, eccetera.
+
+Quantificare le ottimizzazioni e i compromessi. Se affermate di aver
+migliorato le prestazioni, il consumo di memoria, l'impatto sollo stack,
+o la dimensione del file binario, includete dei numeri a supporto della
+vostra dichiarazione. Ma ricordatevi di descrivere anche eventuali costi
+che non sono ovvi. Solitamente le ottimizzazioni non sono gratuite, ma sono
+un compromesso fra l'uso di CPU, la memoria e la leggibilità; o, quando si
+parla di ipotesi euristiche, fra differenti carichi. Descrivete i lati
+negativi che vi aspettate dall'ottimizzazione cosicché i revisori possano
+valutare i costi e i benefici.
+
+Una volta che il problema è chiaro, descrivete come lo risolvete andando
+nel dettaglio tecnico. È molto importante che descriviate la modifica
+in un inglese semplice cosicché i revisori possano verificare che il codice si
+comporti come descritto.
+
+I manutentori vi saranno grati se scrivete la descrizione della patch in un
+formato che sia compatibile con il gestore dei sorgenti usato dal kernel,
+``git``, come un "commit log". Leggete :ref:`it_explicit_in_reply_to`.
+
+Risolvete solo un problema per patch. Se la vostra descrizione inizia ad
+essere lunga, potrebbe essere un segno che la vostra patch necessita d'essere
+divisa. Leggete :ref:`split_changes`.
+
+Quando inviate o rinviate una patch o una serie, includete la descrizione
+completa delle modifiche e la loro giustificazione. Non limitatevi a dire che
+questa è la versione N della patch (o serie). Non aspettatevi che i
+manutentori di un sottosistema vadano a cercare le versioni precedenti per
+cercare la descrizione da aggiungere. In pratica, la patch (o serie) e la sua
+descrizione devono essere un'unica cosa. Questo aiuta i manutentori e i
+revisori. Probabilmente, alcuni revisori non hanno nemmeno ricevuto o visto
+le versioni precedenti della patch.
+
+Descrivete le vostro modifiche usando l'imperativo, per esempio "make xyzzy
+do frotz" piuttosto che "[This patch] makes xyzzy do frotz" or "[I] changed
+xyzzy to do frotz", come se steste dando ordini al codice di cambiare il suo
+comportamento.
+
+Se la patch corregge un baco conosciuto, fare riferimento a quel baco inserendo
+il suo numero o il suo URL. Se la patch è la conseguenza di una discussione
+su una lista di discussione, allora fornite l'URL all'archivio di quella
+discussione; usate i collegamenti a https://lkml.kernel.org/ con il
+``Message-Id``, in questo modo vi assicurerete che il collegamento non diventi
+invalido nel tempo.
+
+Tuttavia, cercate di rendere la vostra spiegazione comprensibile anche senza
+far riferimento a fonti esterne. In aggiunta ai collegamenti a bachi e liste
+di discussione, riassumente i punti più importanti della discussione che hanno
+portato alla creazione della patch.
+
+Se volete far riferimento a uno specifico commit, non usate solo
+l'identificativo SHA-1. Per cortesia, aggiungete anche la breve riga
+riassuntiva del commit per rendere la chiaro ai revisori l'oggetto.
+Per esempio::
+
+ Commit e21d2170f36602ae2708 ("video: remove unnecessary
+ platform_set_drvdata()") removed the unnecessary
+ platform_set_drvdata(), but left the variable "dev" unused,
+ delete it.
+
+Dovreste anche assicurarvi di usare almeno i primi 12 caratteri
+dell'identificativo SHA-1. Il repositorio del kernel ha *molti* oggetti e
+questo rende possibile la collisione fra due identificativi con pochi
+caratteri. Tenete ben presente che anche se oggi non ci sono collisioni con il
+vostro identificativo a 6 caratteri, potrebbero essercene fra 5 anni da oggi.
+
+Se la vostra patch corregge un baco in un commit specifico, per esempio avete
+trovato un problema usando ``git bisect``, per favore usate l'etichetta
+'Fixes:' indicando i primi 12 caratteri dell'identificativo SHA-1 seguiti
+dalla riga riassuntiva. Per esempio::
+
+ Fixes: e21d2170f366 ("video: remove unnecessary platform_set_drvdata()")
+
+La seguente configurazione di ``git config`` può essere usata per formattare
+i risultati dei comandi ``git log`` o ``git show`` come nell'esempio
+precedente::
+
+ [core]
+ abbrev = 12
+ [pretty]
+ fixes = Fixes: %h (\"%s\")
+
+.. _it_split_changes:
+
+3) Separate le vostre modifiche
+-------------------------------
+
+Separate ogni **cambiamento logico** in patch distinte.
+
+Per esempio, se i vostri cambiamenti per un singolo driver includono
+sia delle correzioni di bachi che miglioramenti alle prestazioni,
+allora separateli in due o più patch. Se i vostri cambiamenti includono
+un aggiornamento dell'API e un nuovo driver che lo sfrutta, allora separateli
+in due patch.
+
+D'altro canto, se fate una singola modifica su più file, raggruppate tutte
+queste modifiche in una singola patch. Dunque, un singolo cambiamento logico
+è contenuto in una sola patch.
+
+Il punto da ricordare è che ogni modifica dovrebbe fare delle modifiche
+che siano facilmente comprensibili e che possano essere verificate dai revisori.
+Ogni patch dovrebbe essere giustificabile di per sé.
+
+Se al fine di ottenere un cambiamento completo una patch dipende da un'altra,
+va bene. Semplicemente scrivete una nota nella descrizione della patch per
+farlo presente: **"this patch depends on patch X"**.
+
+Quando dividete i vostri cambiamenti in una serie di patch, prestate
+particolare attenzione alla verifica di ogni patch della serie; per ognuna
+il kernel deve compilare ed essere eseguito correttamente. Gli sviluppatori
+che usano ``git bisect`` per scovare i problemi potrebbero finire nel mezzo
+della vostra serie in un punto qualsiasi; non vi saranno grati se nel mezzo
+avete introdotto dei bachi.
+
+Se non potete condensare la vostra serie di patch in una più piccola, allora
+pubblicatene una quindicina alla volta e aspettate che vengano revisionate
+ed integrate.
+
+
+4) Verificate lo stile delle vostre modifiche
+---------------------------------------------
+
+Controllate che la vostra patch non violi lo stile del codice, maggiori
+dettagli sono disponibili in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`.
+Non farlo porta semplicemente a una perdita di tempo da parte dei revisori e
+voi vedrete la vostra patch rifiutata, probabilmente senza nemmeno essere stata
+letta.
+
+Un'eccezione importante si ha quando del codice viene spostato da un file
+ad un altro -- in questo caso non dovreste modificare il codice spostato
+per nessun motivo, almeno non nella patch che lo sposta. Questo separa
+chiaramente l'azione di spostare il codice e il vostro cambiamento.
+Questo aiuta enormemente la revisione delle vere differenze e permette agli
+strumenti di tenere meglio la traccia della storia del codice.
+
+Prima di inviare una patch, verificatene lo stile usando l'apposito
+verificatore (scripts/checkpatch.pl). Da notare, comunque, che il verificator
+di stile dovrebbe essere visto come una guida, non come un sostituto al
+giudizio umano. Se il vostro codice è migliore nonostante una violazione
+dello stile, probabilmente è meglio lasciarlo com'è.
+
+Il verificatore ha tre diversi livelli di severità:
+ - ERROR: le cose sono molto probabilmente sbagliate
+ - WARNING: le cose necessitano d'essere revisionate con attenzione
+ - CHECK: le cose necessitano di un pensierino
+
+Dovreste essere in grado di giustificare tutte le eventuali violazioni rimaste
+nella vostra patch.
+
+
+5) Selezionate i destinatari della vostra patch
+-----------------------------------------------
+
+Dovreste sempre inviare una copia della patch ai manutentori dei sottosistemi
+interessati dalle modifiche; date un'occhiata al file MAINTAINERS e alla storia
+delle revisioni per scoprire chi si occupa del codice. Lo script
+scripts/get_maintainer.pl può esservi d'aiuto. Se non riuscite a trovare un
+manutentore per il sottosistema su cui state lavorando, allora Andrew Morton
+(akpm@linux-foundation.org) sarà la vostra ultima possibilità.
+
+Normalmente, dovreste anche scegliere una lista di discussione a cui inviare
+la vostra serie di patch. La lista di discussione linux-kernel@vger.kernel.org
+è proprio l'ultima spiaggia, il volume di email su questa lista fa si che
+diversi sviluppatori non la seguano. Guardate nel file MAINTAINERS per trovare
+la lista di discussione dedicata ad un sottosistema; probabilmente lì la vostra
+patch riceverà molta più attenzione. Tuttavia, per favore, non spammate le
+liste di discussione che non sono interessate al vostro lavoro.
+
+Molte delle liste di discussione relative al kernel vengono ospitate su
+vger.kernel.org; potete trovare un loro elenco alla pagina
+http://vger.kernel.org/vger-lists.html. Tuttavia, ci sono altre liste di
+discussione ospitate altrove.
+
+Non inviate più di 15 patch alla volta sulle liste di discussione vger!!!
+
+L'ultimo giudizio sull'integrazione delle modifiche accettate spetta a
+Linux Torvalds. Il suo indirizzo e-mail è <torvalds@linux-foundation.org>.
+Riceve moltissime e-mail, e, a questo punto, solo poche patch passano
+direttamente attraverso il suo giudizio; quindi, dovreste fare del vostro
+meglio per -evitare di- inviargli e-mail.
+
+Se avete una patch che corregge un baco di sicurezza che potrebbe essere
+sfruttato, inviatela a security@kernel.org. Per bachi importanti, un breve
+embargo potrebbe essere preso in considerazione per dare il tempo alle
+distribuzioni di prendere la patch e renderla disponibile ai loro utenti;
+in questo caso, ovviamente, la patch non dovrebbe essere inviata su alcuna
+lista di discussione pubblica.
+
+Patch che correggono bachi importanti su un kernel già rilasciato, dovrebbero
+essere inviate ai manutentori dei kernel stabili aggiungendo la seguente riga::
+
+ Cc: stable@vger.kernel.org
+
+nella vostra patch, nell'area dedicata alle firme (notate, NON come destinatario
+delle e-mail). In aggiunta a questo file, dovreste leggere anche
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst <it_stable_kernel_rules>`
+
+Tuttavia, notate, che alcuni manutentori di sottosistema preferiscono avere
+l'ultima parola su quali patch dovrebbero essere aggiunte ai kernel stabili.
+La rete di manutentori, in particolare, non vorrebbe vedere i singoli
+sviluppatori aggiungere alle loro patch delle righe come quella sopracitata.
+
+Se le modifiche hanno effetti sull'interfaccia con lo spazio utente, per favore
+inviate una patch per le pagine man ai manutentori di suddette pagine (elencati
+nel file MAINTAINERS), o almeno una notifica circa la vostra modifica,
+cosicché l'informazione possa trovare la sua strada nel manuale. Le modifiche
+all'API dello spazio utente dovrebbero essere inviate in copia anche a
+linux-api@vger.kernel.org.
+
+Per le piccole patch potreste aggiungere in CC l'indirizzo
+*Trivial Patch Monkey trivial@kernel.org* che ha lo scopo di raccogliere
+le patch "banali". Date uno sguardo al file MAINTAINERS per vedere chi
+è l'attuale amministratore.
+
+Le patch banali devono rientrare in una delle seguenti categorie:
+
+- errori grammaticali nella documentazione
+- errori grammaticali negli errori che potrebbero rompere :manpage:`grep(1)`
+- correzione di avvisi di compilazione (riempirsi di avvisi inutili è negativo)
+- correzione di errori di compilazione (solo se correggono qualcosa sul serio)
+- rimozione di funzioni/macro deprecate
+- sostituzione di codice non potabile con uno portabile (anche in codice
+ specifico per un'architettura, dato che le persone copiano, fintanto che
+ la modifica sia banale)
+- qualsiasi modifica dell'autore/manutentore di un file (in pratica
+ "patch monkey" in modalità ritrasmissione)
+
+
+6) Niente: MIME, links, compressione, allegati. Solo puro testo
+----------------------------------------------------------------
+
+Linus e gli altri sviluppatori del kernel devono poter commentare
+le modifiche che sottomettete. Per uno sviluppatore è importante
+essere in grado di "citare" le vostre modifiche, usando normali
+programmi di posta elettronica, cosicché sia possibile commentare
+una porzione specifica del vostro codice.
+
+Per questa ragione tutte le patch devono essere inviate via e-mail
+come testo.
.. warning::
- TODO ancora da tradurre
+ Se decidete di copiare ed incollare la patch nel corpo dell'e-mail, state
+ attenti che il vostro programma non corrompa il contenuto con andate
+ a capo automatiche.
+
+La patch non deve essere un allegato MIME, compresso o meno. Molti
+dei più popolari programmi di posta elettronica non trasmettono un allegato
+MIME come puro testo, e questo rende impossibile commentare il vostro codice.
+Inoltre, un allegato MIME rende l'attività di Linus più laboriosa, diminuendo
+così la possibilità che il vostro allegato-MIME venga accettato.
+
+Eccezione: se il vostro servizio di posta storpia le patch, allora qualcuno
+potrebbe chiedervi di rinviarle come allegato MIME.
+
+Leggete :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst <it_email_clients>`
+per dei suggerimenti sulla configurazione del programmi di posta elettronica
+per l'invio di patch intatte.
+
+7) Dimensione delle e-mail
+--------------------------
+
+Le grosse modifiche non sono adatte ad una lista di discussione, e nemmeno
+per alcuni manutentori. Se la vostra patch, non compressa, eccede i 300 kB
+di spazio, allora caricatela in una spazio accessibile su internet fornendo
+l'URL (collegamento) ad essa. Ma notate che se la vostra patch eccede i 300 kB
+è quasi certo che necessiti comunque di essere spezzettata.
+
+8) Rispondere ai commenti di revisione
+--------------------------------------
+
+Quasi certamente i revisori vi invieranno dei commenti su come migliorare
+la vostra patch. Dovete rispondere a questi commenti; ignorare i revisori
+è un ottimo modo per essere ignorati. Riscontri o domande che non conducono
+ad una modifica del codice quasi certamente dovrebbero portare ad un commento
+nel changelog cosicché il prossimo revisore potrà meglio comprendere cosa stia
+accadendo.
+
+Assicuratevi di dire ai revisori quali cambiamenti state facendo e di
+ringraziarli per il loro tempo. Revisionare codice è un lavoro faticoso e che
+richiede molto tempo, e a volte i revisori diventano burberi. Tuttavia, anche
+in questo caso, rispondete con educazione e concentratevi sul problema che
+hanno evidenziato.
+
+9) Non scoraggiatevi - o impazientitevi
+---------------------------------------
+
+Dopo che avete inviato le vostre modifiche, siate pazienti e aspettate.
+I revisori sono persone occupate e potrebbero non ricevere la vostra patch
+immediatamente.
+
+Un tempo, le patch erano solite scomparire nel vuoto senza alcun commento,
+ma ora il processo di sviluppo funziona meglio. Dovreste ricevere commenti
+in una settimana o poco più; se questo non dovesse accadere, assicuratevi di
+aver inviato le patch correttamente. Aspettate almeno una settimana prima di
+rinviare le modifiche o sollecitare i revisori - probabilmente anche di più
+durante la finestra d'integrazione.
+
+10) Aggiungete PATCH nell'oggetto
+---------------------------------
+
+Dato l'alto volume di e-mail per Linus, e la lista linux-kernel, è prassi
+prefiggere il vostro oggetto con [PATCH]. Questo permette a Linus e agli
+altri sviluppatori del kernel di distinguere facilmente le patch dalle altre
+discussioni.
+
+
+11) Firmate il vostro lavoro - Il certificato d'origine dello sviluppatore
+--------------------------------------------------------------------------
+
+Per migliorare la tracciabilità su "chi ha fatto cosa", specialmente per
+quelle patch che per raggiungere lo stadio finale passano attraverso
+diversi livelli di manutentori, abbiamo introdotto la procedura di "firma"
+delle patch che vengono inviate per e-mail.
+
+La firma è una semplice riga alla fine della descrizione della patch che
+certifica che l'avete scritta voi o che avete il diritto di pubblicarla
+come patch open-source. Le regole sono abbastanza semplici: se potete
+certificare quanto segue:
+
+Il certificato d'origine dello sviluppatore 1.1
+^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
+
+Contribuendo a questo progetto, io certifico che:
+
+ (a) Il contributo è stato creato interamente, o in parte, da me e che
+ ho il diritto di inviarlo in accordo con la licenza open-source
+ indicata nel file; oppure
+
+ (b) Il contributo è basato su un lavoro precedente che, nei limiti
+ della mia conoscenza, è coperto da un'appropriata licenza
+ open-source che mi da il diritto di modificarlo e inviarlo,
+ le cui modifiche sono interamente o in parte mie, in accordo con
+ la licenza open-source (a meno che non abbia il permesso di usare
+ un'altra licenza) indicata nel file; oppure
+
+ (c) Il contributo mi è stato fornito direttamente da qualcuno che
+ ha certificato (a), (b) o (c) e non l'ho modificata.
+
+ (d) Capisco e concordo col fatto che questo progetto e i suoi
+ contributi sono pubblici e che un registro dei contributi (incluse
+ tutte le informazioni personali che invio con essi, inclusa la mia
+ firma) verrà mantenuto indefinitamente e che possa essere
+ ridistribuito in accordo con questo progetto o le licenze
+ open-source coinvolte.
+
+poi dovete solo aggiungere una riga che dice::
+
+ Signed-off-by: Random J Developer <random@developer.example.org>
+
+usando il vostro vero nome (spiacenti, non si accettano pseudonimi o
+contributi anonimi).
+
+Alcune persone aggiungono delle etichette alla fine. Per ora queste verranno
+ignorate, ma potete farlo per meglio identificare procedure aziendali interne o
+per aggiungere dettagli circa la firma.
+
+Se siete un manutentore di un sottosistema o di un ramo, qualche volta dovrete
+modificare leggermente le patch che avete ricevuto al fine di poterle
+integrare; questo perché il codice non è esattamente lo stesso nei vostri
+sorgenti e in quelli dei vostri contributori. Se rispettate rigidamente la
+regola (c), dovreste chiedere al mittente di rifare la patch, ma questo è
+controproducente e una totale perdita di tempo ed energia. La regola (b)
+vi permette di correggere il codice, ma poi diventa davvero maleducato cambiare
+la patch di qualcuno e addossargli la responsabilità per i vostri bachi.
+Per risolvere questo problema dovreste aggiungere una riga, fra l'ultimo
+Signed-off-by e il vostro, che spiega la vostra modifica. Nonostante non ci
+sia nulla di obbligatorio, un modo efficace è quello di indicare il vostro
+nome o indirizzo email fra parentesi quadre, seguito da una breve descrizione;
+questo renderà abbastanza visibile chi è responsabile per le modifiche
+dell'ultimo minuto. Per esempio::
+
+ Signed-off-by: Random J Developer <random@developer.example.org>
+ [lucky@maintainer.example.org: struct foo moved from foo.c to foo.h]
+ Signed-off-by: Lucky K Maintainer <lucky@maintainer.example.org>
+
+Questa pratica è particolarmente utile se siete i manutentori di un ramo
+stabile ma al contempo volete dare credito agli autori, tracciare e integrare
+le modifiche, e proteggere i mittenti dalle lamentele. Notate che in nessuna
+circostanza è permessa la modifica dell'identità dell'autore (l'intestazione
+From), dato che è quella che appare nei changelog.
+
+Un appunto speciale per chi porta il codice su vecchie versioni. Sembra che
+sia comune l'utile pratica di inserire un'indicazione circa l'origine della
+patch all'inizio del messaggio di commit (appena dopo la riga dell'oggetto)
+al fine di migliorare la tracciabilità. Per esempio, questo è quello che si
+vede nel rilascio stabile 3.x-stable::
+
+ Date: Tue Oct 7 07:26:38 2014 -0400
+
+ libata: Un-break ATA blacklist
+
+ commit 1c40279960bcd7d52dbdf1d466b20d24b99176c8 upstream.
+
+E qui quello che potrebbe vedersi su un kernel più vecchio dove la patch è
+stata applicata::
+
+ Date: Tue May 13 22:12:27 2008 +0200
+
+ wireless, airo: waitbusy() won't delay
+
+ [backport of 2.6 commit b7acbdfbd1f277c1eb23f344f899cfa4cd0bf36a]
+
+Qualunque sia il formato, questa informazione fornisce un importante aiuto
+alle persone che vogliono seguire i vostri sorgenti, e quelle che cercano
+dei bachi.
+
+
+12) Quando utilizzare Acked-by:, Cc:, e Co-developed-by:
+--------------------------------------------------------
+
+L'etichetta Signed-off-by: indica che il firmatario è stato coinvolto nello
+sviluppo della patch, o che era nel suo percorso di consegna.
+
+Se una persona non è direttamente coinvolta con la preparazione o gestione
+della patch ma desidera firmare e mettere agli atti la loro approvazione,
+allora queste persone possono chiedere di aggiungere al changelog della patch
+una riga Acked-by:.
+
+Acked-by: viene spesso utilizzato dai manutentori del sottosistema in oggetto
+quando quello stesso manutentore non ha contribuito né trasmesso la patch.
+
+Acked-by: non è formale come Signed-off-by:. Questo indica che la persona ha
+revisionato la patch e l'ha trovata accettabile. Per cui, a volte, chi
+integra le patch convertirà un "sì, mi sembra che vada bene" in un Acked-by:
+(ma tenete presente che solitamente è meglio chiedere esplicitamente).
+
+Acked-by: non indica l'accettazione di un'intera patch. Per esempio, quando
+una patch ha effetti su diversi sottosistemi e ha un Acked-by: da un
+manutentore di uno di questi, significa che il manutentore accetta quella
+parte di codice relativa al sottosistema che mantiene. Qui dovremmo essere
+giudiziosi. Quando si hanno dei dubbi si dovrebbe far riferimento alla
+discussione originale negli archivi della lista di discussione.
+
+Se una persona ha avuto l'opportunità di commentare la patch, ma non lo ha
+fatto, potete aggiungere l'etichetta ``Cc:`` alla patch. Questa è l'unica
+etichetta che può essere aggiunta senza che la persona in questione faccia
+alcunché - ma dovrebbe indicare che la persona ha ricevuto una copia della
+patch. Questa etichetta documenta che terzi potenzialmente interessati sono
+stati inclusi nella discussione.
+
+Co-developed-by: indica che la patch è stata cosviluppata da diversi
+sviluppatori; viene usato per assegnare più autori (in aggiunta a quello
+associato all'etichetta From:) quando più persone lavorano ad una patch. Dato
+che Co-developed-by: implica la paternità della patch, ogni Co-developed-by:
+dev'essere seguito immediatamente dal Signed-off-by: del corrispondente
+coautore. Qui si applica la procedura di base per sign-off, in pratica
+l'ordine delle etichette Signed-off-by: dovrebbe riflettere il più possibile
+l'ordine cronologico della storia della patch, indipendentemente dal fatto che
+la paternità venga assegnata via From: o Co-developed-by:. Da notare che
+l'ultimo Signed-off-by: dev'essere quello di colui che ha sottomesso la patch.
+
+Notate anche che l'etichetta From: è opzionale quando l'autore in From: è
+anche la persona (e indirizzo email) indicato nel From: dell'intestazione
+dell'email.
+
+Esempio di una patch sottomessa dall'autore in From:::
+
+ <changelog>
+
+ Co-developed-by: First Co-Author <first@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: First Co-Author <first@coauthor.example.org>
+ Co-developed-by: Second Co-Author <second@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Second Co-Author <second@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: From Author <from@author.example.org>
+
+Esempio di una patch sottomessa dall'autore Co-developed-by:::
+
+ From: From Author <from@author.example.org>
+
+ <changelog>
+
+ Co-developed-by: Random Co-Author <random@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Random Co-Author <random@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: From Author <from@author.example.org>
+ Co-developed-by: Submitting Co-Author <sub@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Submitting Co-Author <sub@coauthor.example.org>
+
+13) Utilizzare Reported-by:, Tested-by:, Reviewed-by:, Suggested-by: e Fixes:
+-----------------------------------------------------------------------------
+
+L'etichetta Reported-by da credito alle persone che trovano e riportano i bachi
+e si spera che questo possa ispirarli ad aiutarci nuovamente in futuro.
+Rammentate che se il baco è stato riportato in privato, dovrete chiedere il
+permesso prima di poter utilizzare l'etichetta Reported-by.
+
+L'etichetta Tested-by: indica che la patch è stata verificata con successo
+(su un qualche sistema) dalla persona citata. Questa etichetta informa i
+manutentori che qualche verifica è stata fatta, fornisce un mezzo per trovare
+persone che possano verificare il codice in futuro, e garantisce che queste
+stesse persone ricevano credito per il loro lavoro.
+
+Reviewd-by:, invece, indica che la patch è stata revisionata ed è stata
+considerata accettabile in accordo con la dichiarazione dei revisori:
+
+Dichiarazione di svista dei revisori
+^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
+
+Offrendo la mia etichetta Reviewed-by, dichiaro quanto segue:
+
+ (a) Ho effettuato una revisione tecnica di questa patch per valutarne
+ l'adeguatezza ai fini dell'inclusione nel ramo principale del
+ kernel.
+
+ (b) Tutti i problemi e le domande riguardanti la patch sono stati
+ comunicati al mittente. Sono soddisfatto dalle risposte
+ del mittente.
+
+ (c) Nonostante ci potrebbero essere cose migliorabili in queste
+ sottomissione, credo che sia, in questo momento, (1) una modifica
+ di interesse per il kernel, e (2) libera da problemi che
+ potrebbero metterne in discussione l'integrazione.
+
+ (d) Nonostante abbia revisionato la patch e creda che vada bene,
+ non garantisco (se non specificato altrimenti) che questa
+ otterrà quello che promette o funzionerà correttamente in tutte
+ le possibili situazioni.
+
+L'etichetta Reviewed-by è la dichiarazione di un parere sulla bontà di
+una modifica che si ritiene appropriata e senza alcun problema tecnico
+importante. Qualsiasi revisore interessato (quelli che lo hanno fatto)
+possono offrire il proprio Reviewed-by per la patch. Questa etichetta serve
+a dare credito ai revisori e a informare i manutentori sul livello di revisione
+che è stato fatto sulla patch. L'etichetta Reviewd-by, quando fornita da
+revisori conosciuti per la loro conoscenza sulla materia in oggetto e per la
+loro serietà nella revisione, accrescerà le probabilità che la vostra patch
+venga integrate nel kernel.
+
+L'etichetta Suggested-by: indica che l'idea della patch è stata suggerita
+dalla persona nominata e le da credito. Tenete a mente che questa etichetta
+non dovrebbe essere aggiunta senza un permesso esplicito, specialmente se
+l'idea non è stata pubblicata in un forum pubblico. Detto ciò, dando credito
+a chi ci fornisce delle idee, si spera di poterli ispirare ad aiutarci
+nuovamente in futuro.
+
+L'etichetta Fixes: indica che la patch corregge un problema in un commit
+precedente. Serve a chiarire l'origine di un baco, il che aiuta la revisione
+del baco stesso. Questa etichetta è di aiuto anche per i manutentori dei
+kernel stabili al fine di capire quale kernel deve ricevere la correzione.
+Questo è il modo suggerito per indicare che un baco è stato corretto nella
+patch. Per maggiori dettagli leggete :ref:`it_describe_changes`
+
+
+14) Il formato canonico delle patch
+-----------------------------------
+
+Questa sezione descrive il formato che dovrebbe essere usato per le patch.
+Notate che se state usando un repositorio ``git`` per salvare le vostre patch
+potere usare il comando ``git format-patch`` per ottenere patch nel formato
+appropriato. Lo strumento non crea il testo necessario, per cui, leggete
+le seguenti istruzioni.
+
+L'oggetto di una patch canonica è la riga::
+
+ Subject: [PATCH 001/123] subsystem: summary phrase
+
+Il corpo di una patch canonica contiene i seguenti elementi:
+
+ - Una riga ``from`` che specifica l'autore della patch, seguita
+ da una riga vuota (necessaria soltanto se la persona che invia la
+ patch non ne è l'autore).
+
+ - Il corpo della spiegazione, con linee non più lunghe di 75 caratteri,
+ che verrà copiato permanentemente nel changelog per descrivere la patch.
+
+ - Una riga vuota
+
+ - Le righe ``Signed-off-by:``, descritte in precedenza, che finiranno
+ anch'esse nel changelog.
+
+ - Una linea di demarcazione contenente semplicemente ``---``.
+
+ - Qualsiasi altro commento che non deve finire nel changelog.
+
+ - Le effettive modifiche al codice (il prodotto di ``diff``).
+
+Il formato usato per l'oggetto permette ai programmi di posta di usarlo
+per ordinare le patch alfabeticamente - tutti i programmi di posta hanno
+questa funzionalità - dato che al numero sequenziale si antepongono degli zeri;
+in questo modo l'ordine numerico ed alfabetico coincidono.
+
+Il ``subsystem`` nell'oggetto dell'email dovrebbe identificare l'area
+o il sottosistema modificato dalla patch.
+
+La ``summary phrase`` nell'oggetto dell'email dovrebbe descrivere brevemente
+il contenuto della patch. La ``summary phrase`` non dovrebbe essere un nome
+di file. Non utilizzate la stessa ``summary phrase`` per tutte le patch in
+una serie (dove una ``serie di patch`` è una sequenza ordinata di diverse
+patch correlate).
+
+Ricordatevi che la ``summary phrase`` della vostra email diventerà un
+identificatore globale ed unico per quella patch. Si propaga fino al
+changelog ``git``. La ``summary phrase`` potrà essere usata in futuro
+dagli sviluppatori per riferirsi a quella patch. Le persone vorranno
+cercare la ``summary phrase`` su internet per leggere le discussioni che la
+riguardano. Potrebbe anche essere l'unica cosa che le persone vedranno
+quando, in due o tre mesi, riguarderanno centinaia di patch usando strumenti
+come ``gitk`` o ``git log --oneline``.
+
+Per queste ragioni, dovrebbe essere lunga fra i 70 e i 75 caratteri, e deve
+descrivere sia cosa viene modificato, sia il perché sia necessario. Essere
+brevi e descrittivi è una bella sfida, ma questo è quello che fa un riassunto
+ben scritto.
+
+La ``summary phrase`` può avere un'etichetta (*tag*) di prefisso racchiusa fra
+le parentesi quadre "Subject: [PATCH <tag>...] <summary phrase>".
+Le etichette non verranno considerate come parte della frase riassuntiva, ma
+indicano come la patch dovrebbe essere trattata. Fra le etichette più comuni
+ci sono quelle di versione che vengono usate quando una patch è stata inviata
+più volte (per esempio, "v1, v2, v3"); oppure "RFC" per indicare che si
+attendono dei commenti (*Request For Comments*). Se ci sono quattro patch
+nella serie, queste dovrebbero essere enumerate così: 1/4, 2/4, 3/4, 4/4.
+Questo assicura che gli sviluppatori capiranno l'ordine in cui le patch
+dovrebbero essere applicate, e per tracciare quelle che hanno revisionate o
+che hanno applicato.
+
+Un paio di esempi di oggetti::
+
+ Subject: [PATCH 2/5] ext2: improve scalability of bitmap searching
+ Subject: [PATCH v2 01/27] x86: fix eflags tracking
+
+La riga ``from`` dev'essere la prima nel corpo del messaggio ed è nel
+formato:
+
+ From: Patch Author <author@example.com>
+
+La riga ``from`` indica chi verrà accreditato nel changelog permanente come
+l'autore della patch. Se la riga ``from`` è mancante, allora per determinare
+l'autore da inserire nel changelog verrà usata la riga ``From``
+nell'intestazione dell'email.
+
+Il corpo della spiegazione verrà incluso nel changelog permanente, per cui
+deve aver senso per un lettore esperto che è ha dimenticato i dettagli della
+discussione che hanno portato alla patch. L'inclusione di informazioni
+sui problemi oggetto dalla patch (messaggi del kernel, messaggi di oops,
+eccetera) è particolarmente utile per le persone che potrebbero cercare fra
+i messaggi di log per la patch che li tratta. Se la patch corregge un errore
+di compilazione, non sarà necessario includere proprio _tutto_ quello che
+è uscito dal compilatore; aggiungete solo quello che è necessario per far si
+che la vostra patch venga trovata. Come nella ``summary phrase``, è importante
+essere sia brevi che descrittivi.
+
+La linea di demarcazione ``---`` serve essenzialmente a segnare dove finisce
+il messaggio di changelog.
+
+Aggiungere il ``diffstat`` dopo ``---`` è un buon uso di questo spazio, per
+mostrare i file che sono cambiati, e il numero di file aggiunto o rimossi.
+Un ``diffstat`` è particolarmente utile per le patch grandi. Altri commenti
+che sono importanti solo per i manutentori, quindi inadatti al changelog
+permanente, dovrebbero essere messi qui. Un buon esempio per questo tipo
+di commenti potrebbe essere quello di descrivere le differenze fra le versioni
+della patch.
+
+Se includete un ``diffstat`` dopo ``---``, usate le opzioni ``-p 1 -w70``
+cosicché i nomi dei file elencati non occupino troppo spazio (facilmente
+rientreranno negli 80 caratteri, magari con qualche indentazione).
+(``git`` genera di base dei diffstat adatti).
+
+Maggiori dettagli sul formato delle patch nei riferimenti qui di seguito.
+
+.. _it_explicit_in_reply_to:
+
+15) Usare esplicitamente In-Reply-To nell'intestazione
+------------------------------------------------------
+
+Aggiungere manualmente In-Reply-To: nell'intestazione dell'e-mail
+potrebbe essere d'aiuto per associare una patch ad una discussione
+precedente, per esempio per collegare la correzione di un baco con l'e-mail
+che lo riportava. Tuttavia, per serie di patch multiple è generalmente
+sconsigliato l'uso di In-Reply-To: per collegare precedenti versioni.
+In questo modo versioni multiple di una patch non diventeranno un'ingestibile
+giungla di riferimenti all'interno dei programmi di posta. Se un collegamento
+è utile, potete usare https://lkml.kernel.org/ per ottenere i collegamenti
+ad una versione precedente di una serie di patch (per esempio, potete usarlo
+per l'email introduttiva alla serie).
+
+16) Inviare richieste ``git pull``
+----------------------------------
+
+Se avete una serie di patch, potrebbe essere più conveniente per un manutentore
+tirarle dentro al repositorio del sottosistema attraverso l'operazione
+``git pull``. Comunque, tenete presente che prendere patch da uno sviluppatore
+in questo modo richiede un livello di fiducia più alto rispetto a prenderle da
+una lista di discussione. Di conseguenza, molti manutentori sono riluttanti
+ad accettare richieste di *pull*, specialmente dagli sviluppatori nuovi e
+quindi sconosciuti. Se siete in dubbio, potete fare una richiesta di *pull*
+come messaggio introduttivo ad una normale pubblicazione di patch, così
+il manutentore avrà la possibilità di scegliere come integrarle.
+
+Una richiesta di *pull* dovrebbe avere nell'oggetto [GIT] o [PULL].
+La richiesta stessa dovrebbe includere il nome del repositorio e quello del
+ramo su una singola riga; dovrebbe essere più o meno così::
+
+ Please pull from
+
+ git://jdelvare.pck.nerim.net/jdelvare-2.6 i2c-for-linus
+
+ to get these changes:
+
+Una richiesta di *pull* dovrebbe includere anche un messaggio generico
+che dica cos'è incluso, una lista delle patch usando ``git shortlog``, e una
+panoramica sugli effetti della serie di patch con ``diffstat``. Il modo più
+semplice per ottenere tutte queste informazioni è, ovviamente, quello di
+lasciar fare tutto a ``git`` con il comando ``git request-pull``.
+
+Alcuni manutentori (incluso Linus) vogliono vedere le richieste di *pull*
+da commit firmati con GPG; questo fornisce una maggiore garanzia sul fatto
+che siate stati proprio voi a fare la richiesta. In assenza di tale etichetta
+firmata Linus, in particolare, non prenderà alcuna patch da siti pubblici come
+GitHub.
+
+Il primo passo verso la creazione di questa etichetta firmata è quello di
+creare una chiave GNUPG ed averla fatta firmare da uno o più sviluppatori
+principali del kernel. Questo potrebbe essere difficile per i nuovi
+sviluppatori, ma non ci sono altre vie. Andare alle conferenze potrebbe
+essere un buon modo per trovare sviluppatori che possano firmare la vostra
+chiave.
+
+Una volta che avete preparato la vostra serie di patch in ``git``, e volete che
+qualcuno le prenda, create una etichetta firmata col comando ``git tag -s``.
+Questo creerà una nuova etichetta che identifica l'ultimo commit della serie
+contenente una firma creata con la vostra chiave privata. Avrete anche
+l'opportunità di aggiungere un messaggio di changelog all'etichetta; questo è
+il posto ideale per descrivere gli effetti della richiesta di *pull*.
+
+Se i sorgenti da cui il manutentore prenderà le patch non sono gli stessi del
+repositorio su cui state lavorando, allora non dimenticatevi di caricare
+l'etichetta firmata anche sui sorgenti pubblici.
+
+Quando generate una richiesta di *pull*, usate l'etichetta firmata come
+obiettivo. Un comando come il seguente farà il suo dovere::
+
+ git request-pull master git://my.public.tree/linux.git my-signed-tag
+
+
+Riferimenti
+-----------
+
+Andrew Morton, "La patch perfetta" (tpp).
+ <http://www.ozlabs.org/~akpm/stuff/tpp.txt>
+
+Jeff Garzik, "Formato per la sottomissione di patch per il kernel Linux"
+ <http://linux.yyz.us/patch-format.html>
+
+Greg Kroah-Hartman, "Come scocciare un manutentore di un sottosistema"
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-02.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-03.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-04.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-05.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-06.html>
+
+No!!!! Basta gigantesche bombe patch alle persone sulla lista linux-kernel@vger.kernel.org!
+ <https://lkml.org/lkml/2005/7/11/336>
+
+Kernel Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst:
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`
+
+E-mail di Linus Torvalds sul formato canonico di una patch:
+ <http://lkml.org/lkml/2005/4/7/183>
+
+Andi Kleen, "Su come sottomettere patch del kernel"
+ Alcune strategie su come sottomettere modifiche toste o controverse.
+
+ http://halobates.de/on-submitting-patches.pdf